La crisi di clima e ambiente può essere comunicata anche attraverso l’arte?
In tutto il mondo attiviste e attivisti dei movimenti ambientalisti stanno cercando nuovi modi per farsi ascoltare, fino ad arrivare a gesti come il recente caso dell’imbrattamento del vetro e la cornice dei Girasoli di Van Gogh a opera di Just Stop Oil, che ha suscitato forti divisioni.
Che si sia d’accordo o meno con il metodo, il messaggio dovrebbe esserci chiaro: il clima che cambia mette in pericolo il mondo come lo conosciamo. Con esso anche l’arte, la cultura, e l’intero sistema economico, come Extinction Rebellion ha ricordato nei mesi scorsi con un’azione a Milano e di recente ha confermato anche la Banca d’Italia.
Il movimento torna ora a farsi sentire in Italia: questa volta, però, sarà l’arte a raccontare il clima. La mostra Distopia-Utopia sarà ospitata a Milano dalla Franco Angeli Academy, in Viale dell’Innovazione 11, e sarà inaugurata sabato 22 ottobre alle 16:30 con un aperitivo e una performance musicale dal vivo.
Sarà possibile visitare la mostra fino a venerdì 28 ottobre, in una settimana scandita da diversi incontri: per domenica è in programma una presentazione di Extinction Rebellion al pubblico (ore 16:30), giovedì alle 18:00 ci sarà un incontro con il movimento letterario solarpunk, con la partecipazione di Romina Braggion, Franco Ricciardiello e Silvia Treves.
«Le conseguenze della crisi eco-climatica sono certamente disastrose, ma una comunicazione unicamente basata sui suoi effetti devastanti potrebbe avere conseguenze controproducenti sulle persone, alzare barriere psicologiche, paralizzare nella paura, portare ad un atteggiamento negazionista o peggio, di fuga verso soluzioni autoritarie», commenta Extinction Rebellion Milano. «Una nuova comunicazione può avvenire non solo immaginando distopie ma anche evocando utopie, emozioni positive, usando per esempio ironia e paradosso per evidenziare la pericolosa assurdità della narrativa dominante e proponendo visioni basate su una nuova narrativa di interconnessione fra uomini e natura».
L’obiettivo è quello di coinvolgere il mondo dell’arte nella ricerca di nuovi messaggi efficaci per sensibilizzare la popolazione sulla necessità urgente di agire per il clima e per la salvezza del nostro pianeta, spiegano gli attivisti: serve raggiungere un pubblico diverso, serve «rompere la “bolla” dell’ambientalismo».
La mostra internazionale si svolgerà contemporaneamente anche a Verona, in Francia a Parigi, in Nigeria a Makurdi e in Danimarca, a Copenhagen, con opere completamente open source.
Il programma e gli orari di apertura a Milano:
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