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«Non si fattura su un pianeta morto», Extinction Rebellion in azione a Milano

L'allarme di Extinction Rebellion nel traffico di Milano: l'azione e le reazioni dei passanti

A pochi giorni dalla manifestazione e dai blocchi stradali della giornata di venerdì 25 marzo il movimento Extinction Rebellion è entrato di nuovo in azione a Milano per richiamare l’attenzione dei cittadini sulla emergenza climatica e ambientale in atto.

Gli attivisti stavolta hanno scelto di agire nel cuore finanziario della città, proprio sotto i grattacieli che caratterizzano la zona di piazza Gae Aulenti. E per rivolgersi ai cittadini hanno scelto uno slogan che punta dritto al portafoglio dei milanesi, e non solo: «non si fattura su un pianeta morto».

 

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Nel pomeriggio del 31 marzo l’azione di Extinction Rebellion a Milano si è svolta senza tensioni. Celebri per i loro blocchi del traffico, stavolta gli attivisti hanno optato per un’azione che non creasse disagio limitandosi a mostrare due striscioni ai passanti. Il primo, un grosso striscione giallo con la scritta “non si fattura su un pianeta morto”, è stato srotolato di fronte alle auto e alle moto che si fermavano al semaforo dell’incrocio tra Melchiorre Gioia e viale Sturzo, proprio all’ombra dei grattacieli di Gae Aulenti. Due attivisti mostravano lo striscione quando il semaforo era rosso, per poi spostarsi e lasciare passare i veicoli allo scattare del verde.

Il secondo striscione riportava la scritta “emergenza climatica ed ecologica“:

extinction rebellion milano
Foto: IconaClima

Per tutta la durata dell’azione, che si è protratta per poco meno di due ore, alcuni attivisti hanno distribuito volantini a motociclisti, automobilisti e passanti, spiegando le motivazioni del loro impegno e invitando ad agire. Una decina gli attivisti coinvolti in tutto, per lo più tra i 20 e i 30 anni circa, provenienti da diverse zone d’Italia.

«Il resoconto delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico è un codice rosso per l’umanità», spiega il volantino distribuito da Extinction Rebellion.

È ora di aprire gli occhi e guardare in faccia la realtà. Esistono fatti immutabili e incontrovertibili, tra cui le leggi della fisica: se la temperatura aumenta, i ghiacci si sciolgono; in condizioni di siccità ciò che coltiviamo muore; gli incendi distruggono le foreste. Senza cibo e acqua noi moriamo. Sono tutti fenomeni già reali, e questo è solo un assaggio di ciò che ci aspetta.
All’orizzonte si profila un collasso ecologico.

Infiniti incontri, convegni, marce, petizioni etc. non sono una risposta adeguata a questa situazione. Serve una svolta e l’azione nonviolenta di massa può portare al cambiamento di cui abbiamo bisogno.
Chi lo può fare se non noi cittadini? L’orologio climatico è chiaro: 3 anni per cambiare rotta ed evitare gli scenari disastrosi verso cui stiamo andando.

extinction rebellion milano
Foto: IconaClima

«È la prima volta che testiamo questa azione qua a Milano», ci ha raccontato Geordie, una delle attiviste entrate in azione con la distribuzione dei volantini. La reazione dei passanti è stata in generale positiva, ci spiega: «Qualcuno non ci guardava neanche in faccia, ma molta gente ha preso il volantino, ci ha sorriso e ci ha mostrato supporto».

Foto: IconaClima

Una delle attiviste ci ha raccontato di aver ricevuto supporto anche da alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine di passaggio, che hanno ritirato il volantino.

extinction rebellion milano
Foto: IconaClima
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Valeria Capettini

Laurea triennale in Lettere e magistrale in Comunicazione, dal 2021 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Nel 2016 sono entrata a far parte della squadra di Meteo Expert: un'esperienza che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di avvicinarmi al mondo della climatologia lavorando fianco a fianco con alcuni dei maggiori esperti italiani in questo settore. La crisi climatica avanza, con conseguenze estremamente gravi sull’economia, sui diritti e sulla vita stessa delle persone. Un'informazione corretta, approfondita e affidabile è più che mai necessaria.

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