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Antartide, a fine 2022 estensione dei ghiacci record: mai così bassa in 45 anni

Rispetto al record precedente manca all'appello una superficie pari a quella della Spagna

Arrivano cattive notizie dall’Antartide, dove il ghiaccio marino che circonda il continente ha raggiunto un record minimo per fine dicembre. Ormai entrato nel pieno dell’estate, l’Antartide sta perdendo ghiaccio a ritmi sostenuti, come è normale che sia in questo periodo dell’anno ma, secondo gli esperti, quest’anno il declino dell’estensione dei ghiacci marini sta andando fin troppo velocemente. A fine dicembre 2022, infatti, l’estensione del ghiaccio marino antartico era al livello più basso nel record satellitare di 45 anni.

antartide ghiaccio

Rispetto al record precedente (registrato nel 2018) infatti mancano all’appello 500 mila chilometri quadrati di ghiaccio. Si tratta di una superficie pari a quella della Spagna. Quattro dei cinque anni con estensione più bassa per l’ultima metà di dicembre nella serie storica si sono verificati dal 2016, sintomo di come il cambiamento climatico stia colpendo – con effetti sempre più frequenti – anche questa regione.

La regione Artica è sicuramente la più colpita: qui la crisi climatica sta cambiando drasticamente l’intero ecosistema ed infatti è qui che il riscaldamento avviene a una velocità 2 o 3 volte più alta rispetto al resto del mondo. Ma l’Antartide non è da meno, purtroppo.

Come abbiamo avuto modo di approfondire, il punto di fusione del ghiaccio è un qualcosa con cui non possiamo avere margine di manovra. Se la temperatura aumenta, e se le temperature si avvicinano e superano lo zero, il ghiaccio fonde. Non c’è alternativa. Per questo motivo la fusione dei ghiacci del Mondo, la criosfera, preoccupa così tanto. Con il ghiaccio, uno o due gradi in più fanno tutta la differenza del mondo.

Estensione record negativa del ghiaccio marino in Antartide a fine 2022: cosa sta succedendo?

Alla base dell’estensione record negativa di fine dicembre 2022, spiegano gli esperti, c’è stato una forte anomalia delle temperature specie nella zona che si estende dal Mare di Weddell verso ovest fino al Mare di Ross e alla Wilkes Land orientale. Qui a circa 800 metri sul livello del mare la temperatura è risultata essere 1 grado più alta del normale tra novembre e dicembre, e fino a 2 gradi più alta del normale sopra il Mare di Ross.

Ma non sono solo le temperature. Anche il vento plasma a suo modo i ghiacci marini: secondo le analisi negli ultimi 2 mesi si sono registrati forti venti circumpolari, con una pressione atmosferica inferiore alla media sopra il continente. Questa configurazione ha scatenato vento molto intenso da ovest attraverso la Penisola, che ha sciolto il ghiaccio lungo il versante orientale, aprendo nuove polynye – ossia tratti di mare privi di ghiaccio – e accelerando il declino del ghiaccio.

Questo andamento del vento è riassunto dall’indice Southern Annular Mode (SAM), una misura dell’intensità dei venti circumpolari: la SAM è stata in fase positiva per la maggior parte del 2022 ed è stata piuttosto forte nell’ultimo trimestre dell’anno.

Ghiaccio marino: la situazione nell’Artico

Spostandoci al Polo Nord, la situazione non è certo migliore. A dicembre 2022 l’estensione media del ghiaccio marino artico è stata di 11,92 milioni di chilometri quadrati: il settimo più basso nel record satellitare.

ghiaccio marino artico

All’appello mancavano 920.000 chilometri quadrati rispetto alla media del periodo 1981-2010. Il tasso di crescita del ghiaccio durante il mese è stato variabile. È stato più veloce della media nella prima metà del mese, poi la crescita è rallentata e poi ha ripreso il ritmo. Durante l’ultima settimana del mese, la crescita del ghiaccio è stata molto lenta e, di conseguenza, l’estensione totale alla fine di dicembre si è attestata al quarto posto più basso nei record satellitari.

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Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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