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Groenlandia, la fusione dei ghiacci ha «superato il punto di non ritorno»: gli effetti rischiano di essere catastrofici

La calotta glaciale della Groenlandia appare ormai destinata a scomparire completamente, con conseguenze drammatiche dal punto di vista ambientale e umanitario

I ghiacci della Groenlandia continuano a fondersi e l’anno scorso hanno fatto segnare un nuovo allarmante record: l’isola ha perso oltre 500 miliardi di tonnellate di ghiaccio. È un evento che non si era mai verificato e che appare destinato ad avere conseguenze estremamente gravi.

I dati sono emersi da uno studio condotto da una squadra internazionale di scienziati guidati dall’Università Statale dell’Ohio. Dopo aver analizzato le immagini satellitari degli ultimi 40 anni, i ricercatori hanno dato l’allarme: i ghiacciai della Groenlandia hanno superato il punto di non ritorno. Significa che anche se per qualche improbabile miracolo dovessimo riuscire a contrastare il riscaldamento globale, la calotta glaciale continuerebbe a sciogliersi fino a scomparire completamente.

La situazione è degenerata negli ultimi anni, spiegano gli scienziati: mentre prima la neve, riflettendo i raggi solari, era sufficiente per mantenere in equilibrio le temperature garantendo la sopravvivenza dei ghiacci, dal 2000 le cose sono cambiate in modo sensibile e ogni anno sono andate perse, in media, circa 450 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Nell’ultimo decennio, poi, la situazione è precipitata fino a raggiungere il drammatico punto di non ritorno. Lo ha spiegato il professor Ian Howat, che ha partecipato allo studio, in un comunicato stampa dell’Ohio State University: «anche se il clima dovesse restare identico, o addirittura diventare un po’ più freddo, la calotta glaciale continuerebbe comunque a perdere massa». Gli effetti sarebbero drammatici dal punto di vista ambientale, ma non solo. La fusione dei ghiacciai della Groenlandia rappresenta infatti uno dei principali fattori in gioco nell’innalzamento del livello del mare: rischiamo di andare incontro a una catastrofe umanitaria globale, con intere città e regioni destinate a essere sommerse.

Con i tassi di fusione dei ghiacci che registriamo attualmente, entro la fine di questo secolo il livello del mare si innalzerà di quasi 10 centimetri solo per l’acqua proveniente dalla Groenlandia. Fondendosi completamente, la calotta darebbe origine a un aumento del livello del mare di ben 7 metri entro la fine del millennio: moltissime isole e intere regioni costiere sparirebbero completamente.

Valeria Capettini

Laurea triennale in Lettere e magistrale in Comunicazione, dal 2021 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Nel 2016 sono entrata a far parte della squadra di Meteo Expert: un'esperienza che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di avvicinarmi al mondo della climatologia lavorando fianco a fianco con alcuni dei maggiori esperti italiani in questo settore. La crisi climatica avanza, con conseguenze estremamente gravi sull’economia, sui diritti e sulla vita stessa delle persone. Un'informazione corretta, approfondita e affidabile è più che mai necessaria.

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