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Gli ultimi dati confermano forti aumenti di CO2 in atmosfera

Le letture dall'osservatorio Hawaii indicano la soglia di 450 ppm più vicina di quanto previsto

La notizia non è il nuovo record raggiunto nella concentrazione del biossido di carbonio (CO2) a Mauna Loa, nelle Hawaii, a questo ci stiamo purtroppo abituando, ma è la velocità con cui è stato raggiunto il valore record di 414,66 parti per milione (ppm), per la media di concentrazione in questo mese di maggio (il valore giornaliero massimo è stato di 415.64 ppm, raggiunto il 15 maggio). L’anno passato, infatti, la media di concentrazione in maggio si attestò a 411.24 ppm, un incremento dunque di 3.42 ppm/anno, che attesterebbe, in proiezione, l’anno 2019 come il secondo, dopo il solo 2016, per maggior tasso di incremento annuale.

Maggio è il mese più significativo per le concentrazioni globali di CO2 perché è durante questo mese che si raggiunge il valore massimo dell’anno, prima che la crescita della vegetazione nell’emisfero settentrionale inizi ad assorbire il gas dall’aria.

Il picco stagionale e la caduta possono essere visti nella curva di Keeling, che prende il nome da Charles Keeling, che iniziò le osservazioni a Mauna Loa, nel lontano 1958, considerandola un punto di osservazione privilegiato grazie al suo isolamento nell’Oceano Pacifico.

Serie Storica CO2 Mauna Loa
Serie storica di misurazioni di CO2 nell’osservatorio di Mauna Loa. Crediti NOAA
Ultimo Anno CO2 Mauna Loa
Misurazioni di CO2 effettuate nell’ultimo anno. Crediti NOAA

In Italia

Anche in Italia vengono fatte misure di concentrazione della CO2: a Monte Cimone, in Emilia Romagna, la stazione storica del C.A.M.M. è situata a 2165 m ed è adatta alla misura di concentrazioni di fondo di gas serra, tanto da acquisire il titolo di “stazione globale” da parte della Organizzazione Mondiale di Meteorologia (WMO).

Serie Storica CO2 Cimone
Misurazioni di CO2 dell’osservatorio del Monte Cimone. Crediti Aeronautica Militare

Le misure fatte in continuo dal 1979 ricalcano le misure americane, con un trend di aumento continuo che negli ultimi anni si è intensificato. Vi sono anche altri siti dove vengono effettuate tali misurazioni: Plateau Rosa a 3480 m dal 1989 e, in anni molto più recenti, Lampedusa. Tutte queste stazioni fanno parte del progetto europeo Icos-Ri (Integrated carbon observation system – Research infrastructure), un dipartimento europeo di ricerca che conta 11 Paesi membri e più di 100 stazioni di rilevamento per monitorare e misurare il ciclo del carbonio, l’impatto ambientale e la concentrazione dei gas serra in Europa e zone limitrofe.

La soglia dei 450 ppm

Non è solo una soglia psicologica ma, gli scienziati stimano che concentrazioni superiori a 450 ppm rischiano di innescare eventi meteorologici estremi e un innalzamento della temperatura media fino a 2 °C, oltre i quali gli effetti del riscaldamento globale possono diventare catastrofici e irreversibili. Guardando alla velocità con cui stanno aumentando le concentrazioni di CO2 , dopo il 2016 e, probabilmente il 2019, nei primi 5 posti trovano posto il 2015, il 1998 e il 2018, e nei primi 10 ad eccezione del 1998 ci sono solo anni dopo il 2000. Negli anni ’90, il tasso di crescita medio annuo era di circa 1,5 ppm, ma nell’ultimo decennio ha subito un’accelerazione a 2,2 ppm e ora è ancora più elevato. Ciò porta la soglia di 450 ppm più vicina di quanto previsto.

Pieter Tans, scienziato senior della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), ha dichiarato a USA-Today: «è estremamente importante avere misurazioni accurate a lungo termine della CO2 per capire quanto velocemente i combustibili fossili stanno cambiando il nostro clima. Si tratta di misurazioni dell’atmosfera reale e non dipendono da alcun modello, ma ci aiutano a verificare le proiezioni del modello climatico, che, se non altro, hanno sottovalutato il rapido ritmo del cambiamento climatico osservato».

Non solo CO2

Il biossido di carbonio è il gas ad effetto serra più abbondante, ma aumentano anche i livelli di altri gas che scaldano il pianeta come il metano. All’inizio di quest’anno, la NOAA ha annunciato che l’indice annuale dei gas serra (AGGI) – una misura sintetica delle emissioni di gas serra e del loro impatto sulla capacità di intrappolamento del calore dell’atmosfera – è salito a un valore record di 1,43, il che significa che l’aumento della capacità di catturare il calore da parte dell’atmosfera, attribuibile all’attività umana, è aumentato del 43% dal 1990.

Sempre Pieter Tans aggiunge perentoriamente:

«Sono state fatte molte proposte per mitigare il riscaldamento globale, ma senza una rapida diminuzione delle emissioni di CO2 da combustibili fossili sono praticamente inutili»

Dmitrij Toscani

Nato a Como, dopo una formazione a carattere scientifico mi sono laureto in Fisica presso l’Università degli studi di Milano con una tesi di modellistica matematica applicata alla diffusione degli inquinanti in atmosfera. Qualche anno fa ho partecipato al progetto europeo LOOP incentrato su un’importante campagna di misurazione dello smog fotochimico in Lombardia. Sono stato speaker in alcuni convegni riguardanti l’inquinamento e la protezione civile. Oltre ad aver scritto articoli su riviste specializzate, sono coautore del “Manuale di Meteorologia”.

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