Siccità allarmante in Spagna: al via le restrizioni in Catalogna
La siccità che ha colpito – e sta ancora colpendo – la Spagna è uno dei 10 disastri più costosi dell’anno nel mondo nel 2023, secondo l’analisi annuale dell’organizzazione Christian Aid.
Sebbene il costo della siccità e il numero di persone colpite siano più difficili da valutare rispetto a fenomeni più immediati come inondazioni o uragani, il lavoro di Christian Aid stima che la mancanza d’acqua abbia generato danni per 50 euro pro capite. “Prima che gran parte dell’Europa sperimentasse un caldo estremo durante l’estate, alcune regioni della Spagna avevano già sofferto una grave siccità in aprile”, si legge nel documento. “La Spagna ha registrato l’inizio d’anno più secco dall’inizio delle registrazioni nel 1960”, aggiunge il documento.
Nel Paese, la disparità delle riserve idriche tra le diverse zone è notevole e bacini spagnoli sono al 45,2% della loro capacità.
Negli ultimi giorni le precipitazioni sono state abbondanti sul versante atlantico – con un’incidenza particolare a Vigo, dove sono caduti 71,1 litri per metro quadrato – e nonostante ciò l’acqua nei serbatoi della zona si è ridotta di 356 hm³. Sul versante mediterraneo ha piovuto meno, ma la quantità d’acqua disponibile è leggermente aumentata di 14 hm³. Nonostante le piogge, la situazione di siccità in alcune comunità sta peggiorando, soprattutto in Andalusia e Catalogna.
Siccità in Spagna: le zone più colpite
I bacini più colpiti dalla mancanza d’acqua continuano ad essere il Guadalete-Barbate (14,4%), i bacini interni della Catalogna (16,5%), il Mediterraneo andaluso (18,4%), il Segura (18,5%) e il Guadalquivir (19,3%). Al contrario, quelle con la capacità più alta sono la Cantabrica orientale (89%), la Galizia Costa (86%), i Paesi Baschi interni (85,7%), la Cantabrica occidentale (77,8%) e il Miño-Sil (75%).
Il presidente del governo regionale andaluso, Juanma Moreno, giovedì ha descritto la situazione allarmante, con una siccità “estremamente grave“, dopo un novembre, dicembre e gennaio “terribili” in termini di livello di precipitazioni registrate.
Sono già in vigore alcune restrizioni ad esempio a Algeciras e Fuengirola, e se non dovesse piovere le norme si potranno estendere anche nei capoluoghi di provincia in vista dell’estate. In quest’ultimo caso si potrebbe addirittura arrivare a noleggiare navi per portare l’acqua dagli impianti di desalinizzazione di altre regioni, ad esempio a Malaga.
La Catalogna è già in una fase di pre-emergenza e in diversi comuni di Barcellona la pressione dei rubinetti verrà ridotta in modo da utilizzare meno acqua. Nella regione del Priorat, a Tarragona, hanno già chiesto di prelevare più acqua dall’Ebro.