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Whisky al posto della benzina per alimentare le auto in modo sostenibile

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Edimburgo Napier ha voluto sperimentare un nuovo tipo di carburante, ricavato dagli scarti di produzione di questa bevanda alcolica

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Edimburgo Napier ha voluto sperimentare un nuovo tipo di carburante, ricavato dagli scarti di produzione del whisky, bevanda nazionale scozzese e principale prodotto destinato all’esportazione, apprezzato in tutto il mondo. La nuova benzina ad alta gradazione alcolica deriva dalla collaborazione tra la Celtic Renewables Ltd, una società spin-off dell’Università e la Tullibardine Distillery, una distilleria del Perthshire. Gli scienziati hanno ideato un nuovo tipo di biocarburante, avanzato e sostenibile, chiamato biobutanolo, sostituto diretto della benzina e del diesel, ottenuto dagli scarti di produzione di questa tradizionale bevanda. Si tratta di un composto ottenuto dai residui provenienti dal processo di maltazione con i chicchi di orzo ricchi di zucchero che vengono messi a bagno in acqua per facilitare il processo di fermentazione necessario per la produzione e dal liquido di lievito ottenuto dalla prima distillazione contenente rame. I materiali di scarto del whisky sono ancora ottimi, ricchi di zuccheri ma non vanno bene per l’ambrata bevanda; solo circa il 7% di ciò che esce da una distilleria è whisky, il resto, più del 90%, è scarto. “Quello che abbiamo sviluppato è stato un processo per combinare le diverse parti dei residui derivanti dagli scarti della produzione del whisky. Attraverso il processo di fermentazione ABE (Acetone, Butanolo, Etanolo) si ottiene la sostanza chimica chiamata biobutanolo”.

Celtic Renewables Ltd

Questa è la prima volta nella storia che un’auto è stata guidata con un biocarburante prodotto dai residui della produzione di whisky. È giusto fare questo giro storico in Scozia, che è famosa non solo per il suo whisky di fama mondiale, ma anche per essere una centrale elettrica per le energie rinnovabili. Celtic Renewables sta facendo la sua parte nella sostenibilità portando questa iniziativa da un progetto di ricerca presso la Edinburgh Napier University a, quello che crediamo sarà, un business globale da molti miliardi di sterline con l’opportunità di rendere i trasporti verdi” ha spiegato il fondatore e presidente della Celtic Renewables, Martin Tangney. Il manager della distilleria Tullibardine, John Torrance, ha aggiunto: “Fin dall’inizio, quando Celtic Renewables ci ha contattato, abbiamo potuto vedere il potenziale rivoluzionario di un nuovo carburante creato dai nostri sottoprodotti. Siamo una distilleria lungimirante e siamo felici di supportare quella che promette di essere una prima rivoluzionaria per l’energia rinnovabile, per i trasporti e per l’industria del whisky scozzese allo stesso modo”. Celtic Renewables ha anche avviato una collaborazione con l’azienda Bio Base Europe Pilot Plant che ha sede a Gand, in Belgio, lavora da anni nel campo delle biotecnologie e possiede i più grandi impianti d’Europa per la raffinazione dei biocarburanti. L’azienda è molto ottimista riguardo a questo progetto che potrebbe rivoluzionare il trasporto sostenibile vista la possibilità di utilizzare il biobutanolo senza dover apportare alcuna modifica ai motori delle normali automobili. Nel loro primo test drive, infatti, i ricercatori hanno utilizzato una comune Ford Focus.

Foto di Elzer2016 da Pixabay

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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