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Aeroporti: come stanno cercando di ridurre le emissioni

Gli aeroporti sono da sempre associati ad un’immagine di movimento, modernità e traffico continuo, ma oggi stanno diventando anche luoghi chiave nella transizione ecologica. Se fino a pochi anni fa gli aeroporti erano considerati semplici snodi per i voli, oggi sono veri e propri sistemi complessi, che consumano energia, producono rifiuti e generano emissioni non solo per gli aerei, ma anche per tutto ciò che li circonda: veicoli di servizio, terminal, negozi, parcheggi, climatizzazione. Proprio per questo, negli ultimi anni, sempre più aeroporti hanno iniziato a interrogarsi sul loro impatto ambientale e a introdurre misure concrete per ridurre le emissioni.

Una delle iniziative più visibili riguarda l’elettrificazione dei mezzi di servizio. Molti aeroporti europei ed extraeuropei stanno sostituendo i veicoli alimentati a diesel con versioni elettriche: si tratta di mezzi che trasportano bagagli, rimorchi, scale mobili, generatori e altro ancora. All’aeroporto di Amsterdam Schiphol, ad esempio, l’introduzione di attrezzature elettriche di terra ha permesso di ridurre le emissioni di CO₂ di circa il 90% in quest’ambito specifico. Anche a Singapore, l’aeroporto di Changi ha implementato rimorchi elettrici per il trasporto bagagli, ottenendo un risparmio stimato di 627 tonnellate di CO₂ in un solo anno.
Un altro fronte su cui si sta lavorando riguarda l’uso di energie rinnovabili. Alcuni scali, come quello di Gatwick in Inghilterra, stanno già coprendo parte dei consumi energetici con impianti solari installati sui tetti degli edifici aeroportuali. In Italia, l’aeroporto di Bologna ha annunciato un piano di autosufficienza energetica al 100% da fonti rinnovabili entro il 2030. A livello globale, ci sono esempi ancora più ambiziosi: l’aeroporto di Cochin, in India, è stato il primo al mondo a funzionare completamente grazie all’energia solare, già dal 2015.

Naturalmente, una parte importante delle emissioni legate agli aeroporti riguarda i voli stessi, e quindi il carburante utilizzato dagli aerei. Anche su questo fronte qualcosa si sta muovendo. Con il programma europeo ReFuelEU Aviation, approvato nel 2023, gli aeroporti dell’Unione dovranno garantire che almeno il 2% del carburante fornito alle compagnie aeree sia sostenibile entro il 2025. Questo valore dovrà salire gradualmente
fino al 70% entro il 2050. I carburanti sostenibili per l’aviazione (noti come SAF) sono prodotti da fonti alternative come oli esausti, rifiuti organici, idrogeno verde o anidride carbonica catturata. Attualmente rappresentano una fetta minima del mercato, ma secondo quanto indicato dalla Commissione Europea, hanno il potenziale per ridurre fino all’80% delle emissioni rispetto al cherosene tradizionale.

Molti aeroporti stanno inoltre aderendo al programma internazionale Airport Carbon Accreditation, che certifica le azioni concrete adottate per ridurre l’impronta di carbonio. Secondo l’ultimo report del programma (2023), oltre 500 aeroporti in tutto il mondo hanno avviato percorsi di riduzione o compensazione delle emissioni, e 74 di questi hanno già raggiunto la neutralità carbonica per le attività di terra. In Italia, fanno parte di
questo gruppo scali come Milano Linate, Milano Malpensa, Roma Fiumicino e Venezia. Va detto però che, nonostante i progressi, restano diversi nodi da sciogliere. I voli restano una delle attività più difficili da decarbonizzare, e al momento la domanda di carburanti sostenibili è ancora molto più alta dell’offerta. Inoltre, le misure adottate a terra per quanto positive coprono solo una parte limitata delle emissioni complessive. Per questo molti esperti sottolineano la necessità di affiancare a questi interventi anche una riflessione più
ampia su frequenza dei voli, alternative ferroviarie, tariffe ambientali ed incentivi al trasporto a basso impatto.

Redatto da Martina Hamdy

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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