Come l’energia verde illimitata potrebbe cambiare il mondo

L’energia rinnovabile illimitata potrebbe portare con sé vantaggi enormi: riscaldamento senza emissioni, fertilizzanti più sostenibili, trasporti elettrici a basso impatto ambientale. Tuttavia, superare gli ostacoli che ci separano da questa realtà non sarà affatto semplice. La politica ha un ruolo molto importante in questa transizione ma troppo spesso è sorda ai bisogni dell’ambiente e del Pianeta.

Cosa succederebbe se avessimo a disposizione una fonte di energia abbondante, economica e inesauribile?

Potremmo, per esempio, affrontare la crisi idrica globale rendendo conveniente la desalinizzazione dell’acqua di mare. I rifiuti potrebbero essere riciclati su larga scala, permettendoci di recuperare elementi preziosi come i metalli rari, e potremmo aspirare l’anidride carbonica dall’atmosfera per rallentare i cambiamenti climatici. Le persone potrebbero vivere confortevolmente nelle regioni fredde della Terra o viaggiare in lungo e in largo su veicoli alimentati a batteria. I servizi e i beni che richiedono elettricità potrebbero diventare più economici, se non addirittura gratuiti. La nostra impronta di carbonio potrebbe diventare quasi impercettibile.
È affascinante immaginare un mondo così sostenibile, ma renderlo reale richiederà costi incredibilmente elevati e dipenderà da una vasta gamma di fattori politici, economici e tecnologici.

Il successo dell’energia verde dipenderà dalla volontà delle persone di adottare nuove tecnologie. Le alternative rinnovabili dovrebbero offrire maggiore convenienza, velocità, risparmi e sicurezza rispetto ai combustibili fossili a cui siamo abituati. I legislatori e la politica dovrebbero superare le difficoltà legislative per garantire l’implementazione di politiche energetiche sostenibili. Inoltre, dovremmo costruire e mantenere impianti capaci di produrre questa energia verde, che si tratti di solare, eolica, geotermica, biomassa o addirittura fusione nucleare o altre tecnologie ancora sconosciute, il tutto mentre la Terra continua a riscaldarsi e le risorse si esauriscono.

E anche se riuscissimo a superare questi ostacoli, come cambierebbe la nostra vita quotidiana? Come influenzerebbe il nostro consumo, l’innovazione, l’economia, la politica e l’ambiente? E quali rischi potrebbe portare con sé questa rivoluzione energetica?

Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), la domanda di elettricità crescerà dal 40% al 60% in alcune regioni nei prossimi dieci anni. Gli studiosi prevedono che la crescente prosperità, sia nel mondo sviluppato che in quello in via di sviluppo, continuerà a far aumentare la domanda di risorse fondamentali almeno fino al 2040 e anche oltre. Eppure la crescente scarsità di energia, acqua e altre risorse naturali potrebbe portare a nuove instabilità difficili da gestire. Chi si sta occupando di prevenire questo futuro a rischio di rivolte sociali? Chi si sta preoccupando di intervenire per prevenire esodi di massa da Paesi nei quali diventerà impossibile sopravvivere?

Attualmente, la produzione di elettricità, dominata dai combustibili fossili, è la principale causa del cambiamento climatico, responsabile del 30% di tutte le emissioni di gas serra. L’energia verde potrebbe rappresentare una svolta radicale rispetto a questo modello, offrendo una strada verso l’indipendenza energetica e zero emissioni. Tuttavia, senza un impegno concertato da parte di governi, investitori e cittadini, l’energia verde illimitata potrebbe anche condurre a un mondo caratterizzato da maggiori sprechi e carenze.

“L’energia verde può essere illimitata, ma certamente non senza costi,” spiega Victor B. Flatt, professore di diritto ambientale e direttore del Centro per l’Ambiente, l’Energia e le Risorse Naturali presso l’Università di Houston. Dall’immenso investimento iniziale necessario per costruire centrali rinnovabili o convertire quelle esistenti, agli investimenti nel marketing per incentivare l’uso delle energie rinnovabili, fino ai processi di estrazione delle risorse necessarie per nuove infrastrutture che emettono comunque emissioni, l’energia verde gratuita ha un prezzo elevato.

Un futuro di energia illimitata?

L’energia senza carbonio promette numerosi benefici: elettrificazione totale dei trasporti, sistemi di riscaldamento e raffreddamento senza emissioni per case e aziende, fertilizzanti più ecologici per le nostre terre agricole. Potremmo anche dover esplorare fonti complementari come la fusione nucleare, che offre grandi potenzialità ma rimane una sfida tecnologica ancora non risolta. Nonostante questi benefici, la produzione e il consumo di energia devono essere gestiti con intelligenza per evitare di creare nuovi problemi.

Una delle sfide principali è l’inaffidabilità dell’energia verde. Le centrali idroelettriche, per esempio, richiedono una quantità costante di pioggia, e l’energia solare dipende da cieli sereni e soleggiati. Le fonti rinnovabili sono variabili e richiedono tecnologie complementari per garantire che l’offerta e la domanda siano sempre equilibrate, anche durante cambiamenti stagionali o scenari peggiori.

Inoltre, la costruzione di infrastrutture per le energie rinnovabili potrebbe generare posti di lavoro stabili e a lungo termine, ma causare perdite temporanee in settori come quelli dei fossili. Un altro rischio è che, se non ben gestita, questa transizione potrebbe mettere sotto pressione le risorse naturali e danneggiare gli ecosistemi. Ad esempio, l’estrazione di materiali rari necessari per la produzione di tecnologie verdi può causare la distruzione degli habitat naturali.

Fusione nucleare: una svolta possibile?

Una delle tecnologie più promettenti è la fusione nucleare, che genera elettricità attraverso reazioni di fusione nucleare. Se riuscissimo a sviluppare una fusione auto-sostenibile, potremmo avere una fonte di energia infinita senza le preoccupazioni di scorie nucleari o proliferazione. Tuttavia, come afferma Joshua D. Rhodes, ingegnere energetico all’Università del Texas, “finora nessuno è riuscito a creare una reazione di fusione che produca più energia di quanta ne consumi” quindi in questo momento non è una scelta conveniente.

L’energia verde illimitata potrebbe trasformare settori chiave come i trasporti, l’aviazione e la manifattura, riducendo le emissioni di carbonio e le particelle inquinanti. Anche i settori che richiedono una quantità significativa di energia concentrata, come i voli a lungo raggio, potrebbero beneficiare di carburanti sintetici creati utilizzando elettricità verde.

La sfida delle politiche energetiche

Sebbene l’energia rinnovabile abbia il potenziale per risolvere molti problemi, la chiave del successo sarà la politica governativa. Le nazioni che hanno già fatto grandi passi avanti, come Costa Rica e Norvegia, dimostrano che raggiungere ambiziosi obiettivi climatici è possibile. Tuttavia, molti Paesi sono ancora lontani dal raggiungere gli obiettivi di zero emissioni entro il 2050 stabiliti dall’Accordo di Parigi del 2015.

“La più grande barriera all’energia verde non è il denaro o la tecnologia, ma la politica governativa,” afferma Flatt. Le politiche energetiche variano spesso all’interno delle stesse giurisdizioni nazionali, rendendo i progressi lenti e difficili da ottenere. Se la politica non si impegnerà per ratificare accordi vincolanti e per stabilire delle date certe e sicure allora l’energia verde rimarrà un’illusione per molti anni ancora.

In definitiva, l’energia verde illimitata potrebbe essere la chiave per alleviare la crisi climatica globale e promuovere nuove forme di innovazione. Tuttavia, è necessario un approccio realistico e integrato per garantire che questa transizione non crei nuovi problemi. “L’energia verde illimitata risolverebbe molti problemi,” conclude Flatt, “ma se la transizione non venisse attuata bene, e di concerto fra tutte le nazioni, non sarebbe un Nirvana

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