Cop26

Anche Draghi a Youth4Climate: “la transizione ecologica non è una scelta, è una necessità”

Il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto al summit dei giovani sul clima Youth4Climate organizzato a Milano in vista della PreCop, che si aprirà oggi in città, e della COP26, in programma a Glasgow dal 31 ottobre.

Dopo due giorni di lavori, i 400 giovani che si sono riuniti a Milano hanno presentato diverse proposte e richieste per contrastare la crisi climatica: il loro messaggio è arrivato stamattina ai ministri e delegati della PreCOP durante un incontro sul clima a cui hanno preso parte anche Mario Draghi e Sergio Mattarella.
Tra i punti principali delle richieste dei giovani ci sono maggiori impegni relativi ai finanziamenti a sostegno dei paesi più poveri e vulnerabili e, soprattutto, l’uscita dal fossile entro il 2030.

I leader che si sono riuniti a Milano, in presenza o telematicamente come il premier britannico Boris Johnson, hanno ascoltato le richieste dei giovani relative al clima e il presidente Draghi ha assicurato che i giovani verranno ascoltati. “Avete ragione a esigere un cambiamento”, ha detto.

Ecco il suo discorso:

Vorrei ringraziare tutti i giovani che negli ultimi mesi hanno lavorato con così tanto impegno, soprattutto nel corso di questi tre giorni.
Rappresentate la generazione di giovani più grande nella storia.
Circa 3 miliardi di persone con meno di 25 anni, e un aspetto molto importante è che la maggior parte vengono da paesi a basso e medio reddito.
Questa generazione, la vostra generazione, è la più minacciata dai cambiamenti climatici.
Sapete fin troppo bene quali sono le conseguenze drammatiche delle disuguaglianze globali in termini di povertà, malnutrizione, accesso a servizi sanitari.

Avete ragione a esigere una responsabilizzazione, ad esigere cambiamento.

L’attuale andamento ci dice che non stiamo riuscendo a mantenere la nostra promessa di contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi.
La pandemia e i cambiamenti climatici hanno contribuito a spingere quasi 100 milioni di persone in povertà estrema, portando il totale a 730 milioni.
La crisi climatica, la crisi sanitaria e quella alimentare sono strettamente intrecciate.
Per affrontare tutte queste crisi dobbiamo agire più velocemente – molto più velocemente – e con più efficacia.

La transizione ecologica non è una sceltaè una necessità.
Abbiamo solo due possibilità.
O affrontiamo adesso i costi di questa transizione o agiamo dopo – il che vorrebbe dire pagare il prezzo molto più alto di un disastro climatico.
La ripresa post-pandemia ci dà l’occasione di portare avanti le nostre ambizioni in materia di clima, e di farlo in modo equo.
Lo Stato deve essere pronto ad aiutare le famiglie e le imprese a sostenere i costi a breve termine di questa transizione.

L’Italia sta facendo tutto il possibile per garantire che i vari Paesi si muovano nella giusta direzione – e rapidamente.
Nell’ambito dell’Unione europea abbiamo contribuito a istituire il programma ‘Next Generation EU’ per assicurare una ripresa equa e sostenibile.
La transizione ecologica è uno dei tre pilastri di tale programma, assieme alla digitalizzazione e l’inclusione sociale.
L’Italia ha stanziato il 40% delle risorse nel nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la transizione ecologica.
Il nostro obiettivo è quello di aumentare la quota dei rinnovabili nel nostro mix energetico, rendere più sostenibile la mobilità, migliorare l’efficienza energetica dei nostri edifici e proteggere la biodiversità.

Come Presidenza del G20 e Co-Presidenza della COP26 con il Regno Unito, stiamo esigendo che i Paesi rispettino i loro impegni climatici e, in certi casi, che siano pronti a prenderne di più audaci.
Se vogliamo aver successo, tutti i Paesi devono fare la loro parte, a partire da quelli del G20.
I Paesi del G20 generano oltre l’80% del PIL a livello mondiale e oltre 75% delle emissioni globali. Tutti i principali attori ed emettitori ne fanno parte.

Nella loro riunione a giugno, i Ministri dell’Istruzione del G20 si sono impegnati a promuovere l’insegnamento in materia di sviluppo sostenibile nei programmi didattici.
A luglio, alla riunione ministeriale G20 su Energia e Clima a Napoli, i Ministri si sono impegnati a dedicare una parte significante dei loro piani di ripresa alla transizione ecologica.
Ciononostante siamo consapevoli che dobbiamo fare di più – molto di più.
Questo sarà l’obiettivo del Vertice a Roma che si terrà alla fine di ottobre.
A livello G20, vogliamo riuscire a prendere un impegno per quanto riguarda la necessità di realizzare l’obiettivo di 1,5°C.
E vogliamo sviluppare, dobbiamo sviluppare, delle strategie a lungo termine che siano coerenti con quell’obiettivo del 1,5°C.

Allo stesso tempo dobbiamo rispettare il nostro impegno di donare 100 miliardi di dollari per sostenere i Paesi in via di sviluppo.
I Paesi a basso e medio reddito sono spesso più esposti agli effetti dei cambiamenti climatici. È inevitabile che le emissioni in una parte del mondo abbiano un impatto sul resto della Terra.
Aiutare questi Paesi con le loro transizioni risulta dunque essere sia un imperativo morale sia un bisogno urgente. Noi adulti abbiamo imparato cosa dobbiamo fare: mitigare, adattare e raccogliere fondi per aiutare i Paesi più poveri a fare lo stesso.

Ma la cosa più importante è che dobbiamo farlo adesso.
Dobbiamo agire adesso.
Sono convinto che abbiamo tanto da imparare dalle vostre idee, i vostri suggerimenti e la vostra leadership.
E dalle vostre pressioni, che sono davvero benvenute. Dobbiamo essere chiamati all’azione.
La vostra mobilitazione è stata di grande impatto, e siate sicuri: vi stiamo ascoltando.

Leggi anche:

Cosa chiedono i giovani? Il messaggio di Youth4Climate

Eco-Social Forum e mobilitazioni. Gli eventi paralleli a Youth4Climate e Pre-Cop26

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

Articoli correlati

Back to top button