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Energia pulita: stare sotto la soglia degli 1,5°C è ancora possibile, ma bisogna andare più veloci

Abbiamo gli strumenti, abbiamo un piano: ora dobbiamo andare più veloci. Per raggiungere lo Scenario ad Emissioni Zero (NZE) dobbiamo triplicare la capacità rinnovabile e raddoppiare l'efficienza energetica entro il 2030. Il report "Net Zero Roadmap" dell'IEA

Il riscaldamento si avvicina sempre più alla soglia degli 1,5 gradi, ma grazie alle fonti di energia pulita, restare sotto tale soglia è ancora fattibile, anche se bisogna andare più veloci di così. A fare il punto sulla situazione del settore energetico rispetto agli obiettivi climatici è la nuova edizione della Net Zero Roadmap dell’IEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia.

Abbiamo appena vissuto il trimestre giugno-agosto più caldo del Pianeta, con ben due mesi su tre saliti sul podio dei più caldi di sempre. Le emissioni di anidride carbonica del settore dell’energia hanno raggiunto un nuovo apice nel 2022 con 37 miliardi di tonnellate, l’1% in più rispetto ai livelli pre-pandemia. La domanda per carbone, petrolio e gas dovrebbe raggiungere il picco in questo decennio: una notizia positiva e incoraggiante, ma che potrebbe non essere sufficiente per restare sotto la soglia degli 1,5 gradi.

Negli ultimi 2 anni sono stati fatti tanti passi in avanti con le installazioni di nuovi impianti fotovoltaici e con la vendita di auto elettriche. Secondo le proiezioni se i piani preannunciati rispetto ai nuovi progetti e le implementazioni riguardanti il solare e le batterie, potremmo riuscire a far fronte alla domanda entro il 2030, in linea con lo Scenario a Zero Emissioni.

Abbiamo gli strumenti, abbiamo un piano. Ora dobbiamo andare più veloci. L’IEA sottolinea la necessità di una maggiore rapidità d’azione nella crescita e diffusione delle rinnovabili, nel miglioramento della efficienza energetica, nel taglio delle emissioni di metano, nella maggiore elettrificazione, utilizzando le tecnologie ad oggi disponibili.

Energia, per raggiungere lo Scenario ad Emissioni Zero (NZE) dobbiamo triplicare la capacità rinnovabile e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030

Il contributo più importante per la riduzione delle emissioni nello Scenario Net Zero Emissions (NZE) è il triplicare la capacità globale installata di energie rinnovabili portandola a 11000 gigawatt entro il 2030.

La Cina, ad esempio, è sulla buona strada per raggiungere l’85% del proprio contributo a questo obiettivo globale, ma con politiche più forti e il sostegno internazionale è necessario in altri mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo. Bisogna superare i colli di bottiglia di approvvigionamento, accelerare i processi burocratici e amministrativi, estendere e ammodernare la rete elettrica.

Inoltre raddoppiare il tasso annuale di miglioramento dell’intensità energetica entro il 2030 nello Scenario NZE risparmia l’equivalente energetico di tutto il consumo di petrolio nel trasporto stradale oggi, riducendo le emissioni, aumentando la sicurezza energetica e migliorando l’accessibilità economica.

Oggi stiamo facendo leva sulle piccole soluzioni tecnologiche modulari per energia pulita e per lo stoccaggio di energia, le batterie, ma queste non possono bastare per arrivare al Net Zero. Abbiamo bisogno anche di soluzioni su larga scala, reti intelligenti, grandi quantità di combustibili a basse emissioni, tecnologie per la cattura della CO2, più impianti nucleari e grandi aree destinate agli impianti rinnovabili.

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Tappe fondamentali per il settore elettrico nello scenario NZE 2022-2050

L’energia pulita sta ricevendo investimenti record, stimati in 1.8 trilioni di dollari, ma entro i primi anni del 2030 dovranno raggiungere i 4.5 trilioni di dollari. Da qui in avanti ogni investimento fatto nel petrolio, gas o carbone sarà controproducente per le strategie NZE.

La transizione verso l’energia pulita dovrà essere accompagnata dall’aumento dei progetti estrattivi di materiali critici, come il nickel e il litio, e del riciclo. La linea di approvvigionamento di tali materiali, come le terre rare, data la loro disponibilità localizzata in alcune regioni del Mondo, dovranno essere più sicure, resilienti e diversificate in modo da ridurre i rischi di approvvigionamento in seguito a tensioni geopolitiche, eventi meteo estremi o semplici incidenti industriali.

L’elettricità diventerà il “nuovo petrolio” nel nuovo sistema globale dell’energia (Scenario NZE), per questo motivo assicurarsi una fornitura sicura è fondamentale. Avremo bisogno di un sistema elettrico flessibile, di batterie per l’accumulo di energia in eccesso per far fronte alle discrepanze tra domanda e offerta, di griglie di distribuzione moderne e sicure, di fonti stabili a basse emissioni in grado di coprire la domanda base, come l’idroelettrico, la biomassa, il nucleare, l’idrogeno, combustibili fossili con CCUS (Carbon Capture, Utilisation and Storage, ovvero con sistemi di cattura e utilizzo del carbonio).

Indice di diffusione delle tecnologie di energia pulita
Indice di diffusione delle tecnologie di energia pulita

L’incapacità di aumentare sufficientemente l’ambizione e l’attuazione entro il 2030 creerebbe, secondo gli esperti, ulteriori rischi per il clima e farebbe dipendere il raggiungimento dell’obiettivo di 1,5 ̊C dalla diffusione massiccia di tecnologie di rimozione del carbonio, che sono costose e non provate su scala. Nel caso di ritardi nell’implementazione di queste strategie per l’energia pulita entro il 2030, dovremmo rimuovere dall’atmosfera quasi 5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica ogni anno nella seconda metà di questo secolo. E se le tecnologie di rimozione del carbonio non riuscissero a raggiungere tali livelli, non sarebbe possibile riportare la temperatura a 1,5 ̊C.

Rimuovere il carbonio dall’atmosfera è molto costoso. Dobbiamo fare tutto il possibile per non immetterlo nell’atmosfera“, ha dichiarato il Direttore esecutivo dell’IEA, Fatih Birol. “Il percorso verso 1,5 ̊C si è ristretto negli ultimi due anni, ma le tecnologie energetiche pulite lo stanno mantenendo aperto. Con lo slancio internazionale che si sta sviluppando a favore di obiettivi globali chiave come la triplicazione della capacità rinnovabile e il raddoppio dell’efficienza energetica entro il 2030, che insieme porterebbero a una maggiore diminuzione della domanda di combustibili fossili in questo decennio, il vertice sul clima COP28 a Dubai è un’opportunità vitale per impegnarsi a rafforzare l’ambizione e l’attuazione negli anni rimanenti di questo decennio critico“.

“In vista della COP28, la scienza più recente è inequivocabile”, spiega Laurence Tubiana, CEO della Fondazione europea per il clima (ex ambasciatrice francese per il cambiamento climatico. “L’era dei combustibili fossili sta finendo. Questo nuovo rapporto è chiaro: l’unica strada percorribile nel settore energetico è lo sviluppo delle energie rinnovabili, dell’efficienza e dell’elettrificazione. Non sono necessari nuovi giacimenti di petrolio, gas o miniere di carbone. A Dubai, la presidenza della COP dovrà mostrare come si presenta la leadership post-carburanti fossili”.

Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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