Il mese di settembre 2019 è stato il più caldo, a livello globale, dal 1980 e alla Calotta artica manca una superficie di ghiaccio grande quanto la Groenlandia. Lo rivelano il report mensile di Copernicus Ecmwf e i dati del National Snow & Ice Data Center.
Caldo record a Settembre 2019
A settembre oceani e terre emerse del Mondo sono stati di 0,57°C più caldi della media 1981-2010. Di poco alle sue spalle c’è il mese Settembre del 2016 (solo 0,02°C più “freddo”) e quello del 2017 (0,1°C più “freddo”). Le anomalie più evidenti si sono verificate negli Stati Uniti centro-orientali, sull’altopiano della Mongolia e in zone dell’Artico. Più freddi solo il sud-ovest della Russia e l’Antartide.
In Europa a settembre le temperature sono rimaste quasi ovunque oltre la media: fanno eccezione solo Norvegia e Svezia e i settori più orientali del Continente. L’anomalia europea del mese di settembre appena concluso si attesta a 0,7°C.
Ghiaccio artico: manca all’appello un’area grande quanto la Groenlandia
La calotta artica ha raggiunto, a settembre 2019, la terza estensione minima annuale più bassa degli ultimi 41 anni, ossia da quando sono iniziate le misurazioni.
Con 4.32 milioni di chilometri quadrati di ghiaccio marino, il mese di settembre 2019 si piazza dietro il 2012 e il 2007: rispetto alla media (1981-2010) mancano all’appello 2.09 milioni di chilometri quadrati. Praticamente come la superficie della Groenlandia.
Oltre il 70° grado di latitudine nord – ricorda l’NSIDC – le anomalie medie mensili di temperatura dell’aria, a partire da Aprile fino a Settembre 2019, si sono sempre piazzate nelle prime tre più alte dal 1979. Lo dimostra il grafico qui sotto. Tra Giugno, Luglio e Agosto le temperature si sono mantenute in media di 3-4 gradi più alte della media. Lo stesso è avvenuto nella Sibera centrale e nel sud dell’Alaska.