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Dal G7 una nuova spinta verso le energie fossili?

Dal G7 arriva una nuova spinta verso le energie fossili? Mentre il mondo è alle prese con gli effetti della crisi climatica e dopo che la comunità scientifica ha lanciato svariate grida di allarme sulla necessità di cambiare rotta per evitare la catastrofe climatica, i leader riuniti del Gruppo dei Sette (G7) stanno spingendo per il riconoscimento della necessità di nuovi finanziamenti per gli investimenti nelle energie fossili. Gli stati europei intanto si stanno muovendo per diversificare le forniture.

Secondo un’esclusiva Reuters, inoltre,  il Giappone starebbe addirittura facendo pressioni per rimuovere l’obiettivo dei veicoli a emissioni zero dalla dichiarazione conclusiva del G7. L’industria automobilistica giapponese ha dovuto affrontare un controllo di investitori ecologici che hanno confermato come il Paese sia stato lento nell’abbracciare l’utilizzo di veicoli a emissioni zero e come abbia fatto pressioni contro le normative che incoraggiano una transizione più rapida verso la tecnologia green.

Le delegazioni al vertice annuale del G7 stanno discutendo se tale riconoscimento possa essere reso conforme all’impegno assunto da alcuni paesi alla conferenza COP26 delle Nazioni Unite di interrompere il finanziamento dei progetti internazionali sui combustibili fossili entro la fine del 2022.

I Paesi del G7 al bivio: puntare sui fossili o invertire la tendenza?

Potrebbe essere dunque possibile, secondo fonti diplomatiche sentite dalla Reuters, che nella dichiarazione finale, il vertice terminerà il 28 giugno, ci sarà la formulazione che gli investimenti per l’energia fossile “dovrebbero essere possibili per un certo tempo”.

Il primo ministro Mario Draghi domenica ha affermato che ci sono esigenze a breve termine per investimenti nelle infrastrutture del gas “nei paesi in via di sviluppo e altrove”.
Il premier ha affermato la necessità di eliminare per sempre la dipendenza energetica dalla Russia, “prima con una spinta alle infrastrutture del gas, poi con la riconversione all’idrogeno.

Anche quando i prezzi dell’energia scenderanno, riferisce l’Ansa, “non è pensabile tornare ad avere la stessa dipendenza della Russia che avevamo. Dobbiamo eliminare per sempre la nostra dipendenza della Russia”, ha affermato Draghi. “Nella situazione attuale ci sono delle esigenze a breve termine che richiederanno investimenti ampi nelle infrastrutture per il gas per i Paesi in via di sviluppo e non solo. Dovremo assicurarci che possano essere poi convertite all’uso dell’idrogeno, un modo per conciliare le esigenze a breve con quelle a lungo termine”.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, presidente del G7, ha inserito la questione delle nuove infrastrutture nell’agenda dei leader e sono in corso discussioni sull’opportunità di includerla nella dichiarazione finale dell’incontro.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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