Ibiza: dietro la paura dei turisti, un’emergenza ecologica

Negli ultimi giorni, complice la stagione estiva e la rapidità con cui circolano immagini e video sui social, si è tornato a parlare dei serpenti a Ibiza. C’è chi li ha visti in giardino, chi in mezzo ai sentieri, chi addirittura in acqua. Alcuni video mostrano esemplari nuotare vicino a gommoni, altri ritraggono serpenti lunghi oltre un metro e mezzo arrampicati sui muretti.
I titoli si moltiplicano: “Invasione di biacchi”, “Serpenti giganti nel mare”, “Allarme per i turisti”.
Ma cosa sta succedendo davvero? La realtà è meno spettacolare di quanto sembri; sì, a Ibiza i serpenti ci sono. Ma no, non si tratta di biacchi, e soprattutto non c’è alcun pericolo per l’uomo.
Il rettile protagonista è il colubro ferro di cavallo (Hemorrhois hippocrepis), un serpentem non velenoso, non aggressivo, originario della penisola iberica, del Nord Africa e presente anche in Sardegna e a Pantelleria. È una specie del tutto innocua per le persone, che non attacca e che, in genere, si allontana se disturbata. Il colubro è arrivato a Ibiza nei primi anni Duemila. Il motivo? Gli ulivi ornamentali, nascosti tra le radici e il terriccio degli alberi importati dalla Spagna o dalla Sardegna, alcuni esemplari, o forse solo le uova, sono stati introdotti involontariamente sull’isola. Una volta liberi, hanno trovato un habitat perfetto: nessun predatore naturale, clima favorevole, abbondanza di cibo.
In poco più di vent’anni, la specie si è stabilita e moltiplicata. Nel solo 2024 sono stati catturati oltre 3.800 colubri, di cui circa 3.000 a Ibiza e più di 800 a Formentera. È un dato ufficiale diffuso dal Consell d’Eivissa, che evidenzia quanto la presenza del serpente sia oggi tutt’altro che episodica.
Il colubro ferro di cavallo può superare il metro e mezzo di lunghezza, ha un corpo sottile e agile, pupille rotonde e una caratteristica macchia scura a forma di ferro di cavallo sulla testa. È un ottimo arrampicatore, si muove con facilità anche su muretti e rami, ed è attivo soprattutto nelle ore fresche, all’alba o al tramonto.
Negli ultimi mesi sono aumentati anche gli avvistamenti in mare, perché il colubro sa nuotare. Non è un serpente acquatico, ma è perfettamente in grado di spostarsi in acqua se necessario: può attraversare brevi tratti, passare da una roccia all’altra, oppure finire in mare accidentalmente. In alcuni casi è stato filmato mentre si arrampicava su piccole imbarcazioni.
Questo ha generato allarme, ma non c’è alcun rischio concreto. Il serpente, pur impressionante per le sue dimensioni, non rappresenta un pericolo per i bagnanti, non è velenoso e non ha mai attaccato nessuno.
Lo confermano gli erpetologi che stanno monitorando la situazione: “Non è un animale pericoloso per l’uomo. La gente non deve avere paura. Se lo si vede, basta lasciarlo stare”, ha spiegato Toni Pérez, esperto consultato da Kodami.
Proprio per evitare reazioni spropositate, come uccisioni inutili o video allarmisti, le autorità locali hanno avviato una campagna informativa per invitare i cittadini e i turisti a comportarsi in modo corretto. Se si avvista un esemplare, lo si segnala, ma non lo si tocca e non lo si disturba.
Parallelamente, è in corso un piano di contenimento: sono state distribuite oltre 200 trappole, posizionate in punti strategici con la collaborazione dei residenti. Gli esemplari catturati vengono registrati e monitorati. È stato anche rafforzato il controllo sulle piante ornamentali in arrivo, per evitare nuove introduzioni.
La presenza del colubro a Ibiza, insomma, è un fenomeno reale, ma non giustifica allarmismi. Non siamo davanti a un’invasione improvvisa, né a un pericolo per la salute pubblica. È solo un caso di specie introdotta involontariamente dall’uomo, che si è adattata bene a un nuovo ambiente. Sta alle autorità contenerla e alla popolazione informarsi correttamente.
Redatto da Martina Hamdy