In Brasile ora è più facile costruire, ridotti vincoli e controlli ambientali

La recente approvazione di una riforma della normativa ambientale sta generando un acceso dibattito sia all’interno del Brasile sia a livello internazionale. Il nuovo provvedimento, che ha ricevuto 267 voti favorevoli e 116 contrari, introduce una procedura semplificata per l’autorizzazione di progetti infrastrutturali riducendo vincoli e controlli ambientali. Questa modifica, secondo i promotori, mira a velocizzare e modernizzare un sistema giudicato eccessivamente burocratico, ma secondo molti osservatori rappresenta un grave rischio per la tutela ambientale e per la foresta amazzonica.
Critiche degli ambientalisti e della ministra Marina Silva
L’approvazione della riforma ha subito sollevato la preoccupazione di numerose organizzazioni ambientaliste e della stessa ministra dell’Ambiente, Marina Silva. Secondo gli attivisti, la nuova legge potrebbe facilitare la deforestazione su vasta scala, soprattutto nelle aree ancora intatte della foresta pluviale amazzonica. Una delle misure più discusse è l’eliminazione delle revisioni ambientali per l’aggiornamento di infrastrutture esistenti, come le autostrade che attraversano zone forestali sensibili. Questo cambiamento normativo, secondo i critici, rischia di compromettere la salvaguardia della biodiversità e di accelerare la perdita di ecosistemi cruciali per l’equilibrio climatico globale.
Possibile veto del presidente Lula da Silva
La ministra Marina Silva ha dichiarato pubblicamente che il presidente Luiz Inacio Lula da Silva sta valutando la possibilità di esercitare il veto presidenziale sulla riforma. Lula, che in passato ha assunto posizioni forti a favore della protezione ambientale, si trova ora a dover bilanciare le richieste di sviluppo economico e le pressioni della lobby industriale con gli impegni internazionali assunti dal Brasile in materia di clima e sostenibilità. La decisione finale potrebbe avere un impatto significativo sulla politica ambientale del Paese e sulla sua reputazione internazionale, soprattutto in vista degli obiettivi di deforestazione zero e tutela della biodiversità amazzonica.
Rischi per la foresta amazzonica e la biodiversità
Secondo analisi indipendenti, l’approvazione definitiva della riforma potrebbe interessare fino a 300.000 chilometri quadrati di foresta amazzonica, un’area superiore all’intero stato di São Paulo. Gli esperti avvertono che la riduzione dei controlli e delle valutazioni ambientali potrebbe favorire lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, con conseguenze potenzialmente irreversibili per la diversità biologica, la conservazione degli ecosistemi e la lotta al cambiamento climatico. Il rischio è quello di vedere compromessi anni di politiche per la gestione sostenibile dell’Amazzonia e la protezione delle popolazioni indigene che vi abitano.
La reazione della società civile e il contesto internazionale
La riforma ha suscitato una forte mobilitazione della società civile brasiliana e l’attenzione della comunità internazionale. In un momento in cui la lotta alla deforestazione e la tutela ambientale sono al centro delle agende globali, le decisioni del Brasile vengono osservate con grande attenzione da governi, istituzioni e ONG di tutto il mondo. La pressione affinché il Paese mantenga i suoi impegni in termini di sostenibilità ambientale e di salvaguardia del patrimonio naturale si fa sempre più forte, soprattutto alla luce delle nuove sfide poste dai cambiamenti normativi.