Mare italiano sotto assedio: turismo incontrollato e rischio per l’ambiente

Il mare è una risorsa chiave per l’economia italiana e il turismo, ma oggi subisce gravi minacce. La Fondazione Marevivo denuncia danni irreversibili causati dalla pressione antropica e dal turismo di massa sulle nostre coste.
Il mare rappresenta da sempre un pilastro per l’economia italiana e il turismo balneare, ma la crescente pressione del turismo incontrollato rischia di compromettere in modo irreversibile l’ecosistema marino. Secondo la Fondazione Marevivo, la situazione è allarmante: spiagge sovraffollate, ancoraggi selvaggi che distruggono i fondali, praterie di Posidonia devastate e disturbi costanti alla fauna marina sono solo alcune delle conseguenze di un approccio miope alla gestione delle coste.
Turismo balneare e degrado ambientale
Il fenomeno dell’overtourism sta colpendo duramente le località costiere italiane, tra le più frequentate d’Europa. L’afflusso eccessivo di visitatori comporta spiagge sovraffollate e un aumento dei rifiuti, aggravando il degrado del fondale marino e mettendo a rischio la biodiversità. La pressione antropica genera un impatto negativo anche sulle praterie di Posidonia, fondamentali per la salute del Mediterraneo e per la protezione delle coste.
Le conseguenze per l’ecosistema marino
L’attività turistica non regolamentata causa danni visibili e persistenti: il disturbo alla fauna marina, la distruzione delle praterie sottomarine e la compromissione degli equilibri ambientali. La Fondazione Marevivo sottolinea l’urgenza di adottare norme più severe per salvaguardare il patrimonio naturale, garantendo che il mare continui a essere fonte di ricchezza e bellezza per le generazioni future.