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Nell’isola caraibica di Dominica la prima riserva marina al mondo per proteggere i capodogli

L'area protetta si estenderà per 788 km² e verranno introdotte regole severe per il traffico navale

L’isola caraibica di Dominica si è messa in pole position per tutelare i capodogli: sta per essere infatti inaugurata nelle acque al largo delle sue coste la prima riserva marina al mondo per proteggere questa tipologia di cetacei. Dominica, isola di soli 754 km², fa parte delle Piccole Antille ed è separata, da due canali marini, a nord da Guadalupa e a sud da Martinica. Deve il suo nome al giorno in cui Cristoforo Colombo l’avvistò, il 3 novembre del 1493, una domenica, appunto. Viene soprannominata “l’isola della natura” per la sua vegetazione lussureggiante caratterizzata da foreste pluviali, laghi, sorgenti termali e circa 200 fiumi che la attraversano in lungo e in largo e dopo aver formato splendide cascate, confluiscono nel Mar dei Caraibi.

Foto di Nici Keil da Pixabay

La zona protetta, annunciata il 13 novembre, si estenderà su 788 km² lungo la costa occidentale comprendendo un’area particolare sia per l’alimentazione che per l’allattamento. L’istituzione di quest’area punta a salvaguardare una popolazione locale di circa 200 capodogli purtroppo in via di estinzione: dal 2010 sono diminuiti di circa il 3% ogni anno a causa delle attività umane, come gli impigliamenti negli attrezzi da pesca, gli urti alle imbarcazioni e la pressione turistica. La maggior parte dei capodogli che popolano le acque al largo della costa di Dominica fa parte del clan dei Caraibi orientali che secondo gli esperti, attualmente conta una popolazione di meno di 300 individui.

Foto di Christian Neßlinger da Pixabay

“Vogliamo garantire che questi animali maestosi e altamente intelligenti siano al sicuro dai pericoli e continuino a mantenere le nostre acque e il nostro clima sani. Li consideriamo cittadini preziosi della Dominica” ha dichiarato in una nota il primo ministro della Dominica, Roosevelt Skerrit.

Foto di 6391394 da Pixabay

Secondo gli scienziati la riserva non solo tutelerà questi animali ma potrebbe anche portare dei benefici molto importanti all’ambiente. I capodogli defecano vicino alla superficie perché interrompono le funzioni non vitali quando si immergono in profondità, arrivando anche fino a 3.000 metri. Di conseguenza gli escrementi ricchi di sostanze nutritive rimangono lungo la superficie dell’oceano creando fioriture di plancton capaci di catturare l’anidride carbonica nell’atmosfera per poi trascinarla sul fondo dell’oceano quando muoiono.

The Dominica Sperm Whale Project

Secondo le ricerche di Shane Gero, biologo e fondatore del Dominica Sperm Whale Project, un programma di ricerca focalizzato sui capodogli nei Caraibi orientali, questi in Dominica defecano di più rispetto quelli presenti in altri luoghi quindi possono davvero aiutare a mitigare il cambiamento climatico. Non è chiaro il motivo per cui accada in queste acque; forse perché mangiano di più o forse per il particolare tipo di calamari di cui si nutrono.

The Dominica Sperm Whale Project

Una volta creata la riserva, il primo ministro Roosevelt Skerrit ha dichiarato che la sua amministrazione nominerà un ufficiale e degli osservatori per garantire che la zona venga rispettata e le norme sul turismo vengano applicate: i visitatori potranno ancora nuotare con i capodogli e vederli dalle barche ma in numero limitato. Verrà anche consentita una pesca artigianale sostenibile e si delineeranno regole severe per il traffico navale con l’istituzione di una rotta di navigazione internazionale, compreso l’uso di corridoi designati per evitare ulteriori morti di capodogli.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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