Clima

Catacombe sotto attacco: il mix micidiale di microrganismi e cambiamenti climatici

Un allarme crescente minaccia le catacombe cristiane: microrganismi, batteri, funghi, muschi e alghe si uniscono all’azione delle radici, dell’illuminazione e delle folle, accelerando il degrado di affreschi millenari, aggravato dai cambiamenti climatici.

Le antiche catacombe cristiane rappresentano uno dei patrimoni archeologici e artistici più preziosi al mondo. Tuttavia, oggi si trovano di fronte a una minaccia senza precedenti: un micidiale mix di microrganismi – tra cui batteri, funghi, muschi e alghe – che, insieme all’azione delle radici delle piante, all’illuminazione artificiale e all’impatto delle folle di pellegrini, sta accelerando un processo di degrado che rischia di compromettere affreschi e strutture millenarie. Il tutto è aggravato dai cambiamenti climatici, che favoriscono la proliferazione di questi agenti biologici.

L’aggressione biologica: un mix di microrganismi e fattori ambientali

All’interno delle catacombe, l’umidità e la condensa creano un ambiente ideale per la crescita di batteri, funghi, muschi e alghe. Questi microrganismi si insediano sulle superfici degli antichi affreschi, nutrendosi dei materiali organici presenti negli intonaci e nei pigmenti, e provocando la perdita progressiva di colore e consistenza. L’azione delle radici delle piante, che penetrano nelle gallerie sotterranee, contribuisce ulteriormente a indebolire la struttura del tufo, la roccia porosa tipica di questi siti, minando la stabilità delle gallerie stesse.

L’impatto umano e la pressione delle folle di pellegrini

La presenza costante di visitatori e pellegrini nelle catacombe comporta un aumento della temperatura e dell’umidità relativa, fattori che favoriscono la crescita e la colonizzazione di microrganismi dannosi. Inoltre, l’illuminazione artificiale, necessaria per consentire la visita dei siti, stimola la fotosintesi di alghe e muschi, accelerando ulteriormente il processo di degrado delle superfici decorate. Questo fenomeno, già noto agli specialisti, si è intensificato negli ultimi anni a causa dell’aumento delle temperature esterne e dei cambiamenti nelle condizioni climatiche.

Cambiamenti climatici: un acceleratore del degrado

Gli esperti segnalano una preoccupante accelerazione della proliferazione vegetale e della colonizzazione da parte di microrganismi all’interno delle catacombe. I cambiamenti climatici, con l’aumento delle temperature medie e delle ondate di calore, stanno modificando il microclima anche in profondità, rendendo gli ambienti ipogei sempre meno protetti. L’aumento dell’umidità e della condensa facilita la formazione di patine biologiche che, oltre a intaccare gli affreschi, possono compromettere la tenuta statica delle gallerie scavate nel tufo.

La necessità di interventi urgenti per la salvaguardia

La situazione richiede interventi di conservazione e restauro tempestivi, oltre a nuove strategie di gestione ambientale. Il monitoraggio costante dei parametri climatici, la regolamentazione degli accessi e l’adozione di sistemi di illuminazione a basso impatto sono solo alcune delle misure necessarie per contrastare l’aggressione biologica e preservare gli affreschi e le strutture delle catacombe per le generazioni future. Senza un’azione coordinata e decisa, il rischio è quello di perdere per sempre testimonianze uniche della storia e della fede.

Conclusioni: un patrimonio da proteggere

Le catacombe cristiane sono oggi al centro di una sfida senza precedenti, che coinvolge scienziati, archeologi, conservatori e istituzioni. Solo attraverso la ricerca, la prevenzione e la sensibilizzazione sarà possibile contenere l’azione del micidiale mix di microrganismi e degli effetti dei cambiamenti climatici, garantendo la tutela di un patrimonio inestimabile, simbolo della nostra storia e identità.

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