
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha emesso sentenze che restringono le competenze della EPA su emissioni, acqua e standard ambientali, sollevando preoccupazioni sulla tutela di aria, acqua e clima.
Negli ultimi mesi, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha adottato una serie di decisioni che hanno profondamente inciso sul ruolo della Environmental Protection Agency (EPA) nella regolamentazione delle politiche ambientali. Queste sentenze hanno ridotto la portata delle valutazioni ambientali previste dal National Environmental Policy Act (NEPA), limitandole agli effetti diretti dei progetti, e hanno posto limiti stringenti ai poteri dell’agenzia nell’applicazione di norme fondamentali come il Clean Water Act e il Clean Air Act. Secondo numerosi osservatori, queste scelte rischiano di indebolire la protezione di aria, acqua e di ostacolare la lotta ai cambiamenti climatici.
Riduzione delle valutazioni ambientali e limiti al NEPA
Una delle decisioni più significative della Corte Suprema riguarda la restrizione delle valutazioni ambientali richieste dal NEPA. Da ora, i progetti saranno valutati solo per i loro effetti diretti, escludendo le conseguenze indirette o cumulative. Questa scelta limita fortemente la capacità della EPA e delle altre agenzie federali di anticipare e mitigare i rischi ambientali complessi legati a grandi infrastrutture, come oleodotti, centrali elettriche e impianti industriali. Le associazioni ambientaliste temono che questo approccio possa facilitare la realizzazione di progetti ad alto impatto senza una reale analisi delle ripercussioni su ecosistemi e salute pubblica.
Clean Water Act e riduzione della tutela delle acque
Un altro punto critico riguarda il Clean Water Act, storica legge per la protezione delle acque interne degli Stati Uniti. La Corte Suprema ha stabilito che la EPA ha ecceduto i suoi poteri nell’applicazione di vincoli troppo ampi, riducendo così la capacità dell’agenzia di intervenire contro l’inquinamento idrico e di tutelare le zone umide, fondamentali per la biodiversità e la sicurezza idrica. Questa restrizione solleva interrogativi sulla capacità futura di contrastare fenomeni come la contaminazione da sostanze tossiche e la perdita di habitat naturali.
Emissioni, standard californiani e ruolo degli Stati
La Corte Suprema ha inoltre autorizzato i produttori di carburante a contestare gli standard sulle emissioni fissati dalla California, da sempre all’avanguardia nelle politiche ambientali. Questa decisione potrebbe minare la leadership californiana nella riduzione delle emissioni di gas serra e nella promozione di veicoli a basse emissioni, con ripercussioni su scala nazionale. Secondo numerosi critici, le recenti sentenze favoriscono gli interessi industriali e rallentano le iniziative per la qualità dell’aria e il contrasto ai cambiamenti climatici.
Reazioni e prospettive per la protezione ambientale negli Stati Uniti
Le sentenze della Corte Suprema hanno suscitato reazioni contrastanti tra i sostenitori della protezione ambientale e i rappresentanti delle industrie energetiche e manifatturiere. Da un lato, la restrizione delle competenze della EPA viene vista come una limitazione degli eccessi burocratici; dall’altro, viene percepita come un rischio concreto per la qualità dell’aria, la salute pubblica e la capacità degli Stati Uniti di rispettare gli impegni climatici internazionali. La questione resta al centro del dibattito politico e giuridico, con possibili ripercussioni sulle future politiche ambientali del Paese.