Terre aride: avviato il Dryland Sustainable Landscapes Impact Program
Il Dryland Sustainable Landscapes Impact Program è stato avviato per promuovere la gestione sostenibile dei paesaggi aridi, con l’obiettivo di restaurare milioni di ettari, ridurre la desertificazione e tutelare la biodiversità in 11 paesi

È stato ufficialmente annunciato l’avvio del Dryland Sustainable Landscapes Impact Program, una delle iniziative internazionali più ambiziose dedicate alla gestione sostenibile delle terre aride. Il programma, sostenuto dal Global Environment Facility (GEF), dalla FAO e da partner globali, punta a intervenire su oltre 12 milioni di ettari nei principali cluster geografici di Miombo/Mopane nell’Africa meridionale, savana dell’Africa orientale e occidentale, e steppe, praterie e arbusteti dell’Asia centrale. L’obiettivo è accelerare la restaurazione dei suoli, prevenire la deforestazione e migliorare la qualità della vita delle comunità locali.
Gestione sostenibile delle terre aride: una risposta globale
Il Dryland Sustainable Landscapes Impact Program nasce dalla necessità di contrastare la degradazione dei suoli e la perdita di biodiversità nelle aree più vulnerabili del pianeta. Con oltre 104 milioni di dollari di fondi diretti e un cofinanziamento che supera gli 800 milioni, il programma coinvolge 11 paesi africani e asiatici, con l’obiettivo di portare 12 milioni di ettari sotto pratiche di gestione sostenibile, tra cui 1,1 milioni di ettari dedicati specificamente alla conservazione della biodiversità e la prevenzione della deforestazione su oltre 10.000 ettari di foreste di alto valore. La gestione integrata dei paesaggi aridi è fondamentale per ridurre le emissioni di gas serra, stimando una diminuzione di oltre 34 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente.
Tra le priorità del programma figurano la restaurazione ecologica delle terre degradate e il miglioramento dell’efficacia gestionale di 1,6 milioni di ettari di aree protette. Gli interventi mirano a ripristinare 0,9 milioni di ettari, favorendo la resilienza dei sistemi agro-ecologici e forestali. In Mongolia, per esempio, il progetto si concentra sulle steppe orientali, habitat di specie migratorie come la gazella mongola e la gru azzurra, coinvolgendo enti locali e internazionali in attività di monitoraggio, scambio di conoscenze e definizione di priorità di cooperazione regionale. La collaborazione con organizzazioni come WWF, IUCN e WOCAT garantisce il trasferimento di buone pratiche e l’adozione di sistemi di gestione sostenibile dei pascoli e delle risorse naturali.
Il programma si distingue per l’approccio partecipativo: quasi 1 milione di persone saranno coinvolte direttamente nelle attività di gestione del territorio, promuovendo il benessere delle comunità locali e la sicurezza alimentare. La condivisione di esperienze tra paesi, come tra Mongolia e Kazakistan, favorisce la diffusione di pratiche agricole sostenibili, il rafforzamento della capacità istituzionale e la creazione di incentivi per la tutela dei servizi ecosistemici.
Il Dryland Sustainable Landscapes Impact Program è stato progettato per essere scalabile e replicabile in altri contesti, offrendo soluzioni concrete contro la desertificazione, il cambiamento climatico e la perdita di risorse naturali. La gestione integrata dei paesaggi aridi rappresenta una risposta innovativa alle sfide ambientali globali, valorizzando la cooperazione transfrontaliera e la tutela della biodiversità come pilastri per il futuro delle terre aride.