Come sarà il 2020? Un altro anno segnato dal global warming
Il riscaldamento globale probabilmente proseguirà senza alcuna frenata o inversione di rotta
Secondo il Met Office, l’anno 2020 rientrerà nella serie degli anni più caldi di sempre, in particolare nei sei anni più caldi di sempre a partire dal 2015. Le loro previsioni stimano un’anomalia della temperatura media globale per il prossimo anno, rispetto al periodo pre-industriale, intorno a 1.11 °C. Considerando il fatto che, per il 2019, la stima fatta alla fine del 2018, è stata praticamente la stessa (+1.10 °C) e che, i dati misurati tra gennaio e ottobre confermano tale previsione, si ipotizza che la previsione per il 2020 possa essere alquanto verosimile.
Ciò confermerebbe il trend al surriscaldamento globale degli ultimi decenni, in particolare l’ultimo, in corrispondenza con l’inizio del nuovo millennio, senza alcuna frenata o inversione di rotta.
La considerazione importante che fanno è che, ad oggi, il 2016 resta l’anno più caldo a livello globale dal 1850. Anno durante il quale l’anomalia termica è stata di 1.16 (quindi leggermente superiore a quella registrata quest’anno e prevista per il prossimo), ma sulla quale ha contribuito in parte anche il noto fenomeno di El Nino (assolutamente naturale, con cadenza ogni 4-5 anni): ovvero l’anomalo e periodico surriscaldamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico tropicale tra Natale e i successivi sei mesi dell’anno (scaldandosi di più la superficie marina, già di per sé calda, aumenta l’evaporazione, quindi la quantità di vapore acqueo immesso nell’atmosfera, che a sua volta tratterrà una quantità maggiore di calore in essa, facendone aumentare la temperatura; non dimentichiamoci che il vapore acqueo è il principale gas serra naturale).
Quindi, la previsione che fanno per il 2020 è al netto di un fenomeno come El Nino, non atteso per l’anno prossimo: l’anomalia di +1.11 sarebbe esclusivamente a carico dei crescenti livelli di gas serra in atmosfera (soprattutto antropici, in primis CO2). Questo ci fa capire quanto potente sia il fattore di emissione antropica sul riscaldamento globale. Allo stesso tempo, la previsione non tiene conto di eventuali altri fenomeni naturali imprevedibili, che possono avere ripercussioni a livello termico globale, anche di segno opposto rispetto al trend attuale, come per esempio le eruzioni vulcaniche, che possono causare un temporaneo raffreddamento (questo perché i gas e le polveri immesse in atmosfera fino a grandi altitudini fungono da schermo rispetto alla radiazione solare in ingresso, che quindi raggiungerebbe in quantità minore la superficie terrestre).
La cosa non stupisce affatto, anzi, direi che ad oggi è impossibile aspettarsi altro, per come siamo messi in atmosfera e sulla Terra. Purtroppo si tratta di previsioni che, nonostante la distanza temporale e la dimensione spaziale analizzata, hanno un alto indice di affidabilità.