
La recente lettera aperta diffusa dalla Commissione paneuropea per il clima e la salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea come il cambiamento climatico non sia più una minaccia remota, ma una realtà che si riflette quotidianamente sulla salute pubblica. Eventi come le ondate di calore, sempre più frequenti e intense, sono definiti “killer silenziosi”, responsabili di un aumento significativo della mortalità e di nuove criticità per i sistemi sanitari dei 53 Stati membri dell’OMS Europa.
Secondo la Commissione paneuropea per il clima e la salute, i fenomeni meteorologici estremi rappresentano oggi una vera e propria emergenza sanitaria. Negli ultimi vent’anni, la mortalità legata al caldo è aumentata del 30%, con oltre 100.000 decessi registrati tra il 2022 e il 2023. Le ondate di calore colpiscono in modo particolare le categorie più vulnerabili come anziani, bambini, persone con disabilità e lavoratori esposti all’aperto. Gli esperti sottolineano che non si tratta più di semplici disagi stagionali, ma di un problema sistemico che mette in pericolo la salute collettiva.
Le conseguenze delle temperature estreme non si limitano ai casi di colpi di calore, ictus e insufficienze respiratorie. La Commissione evidenzia anche l’aumento delle malattie infettive, con una crescita del 368% dei casi di dengue trasmessa localmente tra il 2022 e il 2024. Vengono inoltre segnalati effetti indiretti come il sovraccarico dei pronto soccorso, l’aumento delle patologie cardiache, polmonari e renali, e un impatto negativo sulla salute mentale delle popolazioni colpite, con conseguenze sulla produttività e sulla qualità della vita.
La Commissione paneuropea sottolinea come gli operatori sanitari siano esposti a rischi crescenti, come colpi di calore e burnout, mentre le infrastrutture sanitarie e tecnologiche sono sempre più vulnerabili a guasti e malfunzionamenti. L’aumento della temperatura media sta inoltre modificando il quadro delle malattie infettive e aggravando le diseguaglianze sociali, con effetti più marcati nelle aree urbane densamente popolate.
Ruolo chiave della riduzione delle emissioni e del verde urbano
La Commissione ribadisce che la crisi climatica è una crisi sanitaria, e che ogni azione per il clima rappresenta anche un investimento per la salute. Ridurre le emissioni di gas serra significa migliorare la qualità dell’aria e prevenire oltre 500.000 morti premature ogni anno solo in Europa. L’espansione degli spazi verdi urbani è indicata come soluzione efficace per ridurre l’esposizione al calore, migliorare la salute mentale e abbassare i costi energetici. Un aumento del verde urbano del 30% potrebbe ridurre fino al 40% i decessi legati alle ondate di calore.
La lettera aperta si conclude con un invito pressante ai governi europei e alle autorità sanitarie ad agire senza indugi. La salute delle persone e quella del pianeta sono strettamente interconnesse e richiedono risposte straordinarie e coordinate. Non è più il tempo delle mezze misure: la Commissione paneuropea per il clima e la salute chiede coraggio e visione per proteggere il futuro delle prossime generazioni.