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Inondazioni: uno dei rischi climatici più gravi. Il caso recente dell’Argentina

Le inondazioni si stanno dimostrando uno dei rischi climatici più gravi del nostro tempo. Con l’aumento delle temperature globali, eventi meteorologici estremi come forti piogge e ondate di calore stanno diventando sempre più frequenti. Recentemente, l’Argentina ha affrontato eventi estremi che hanno messo in luce questa problematica, evidenziando un contesto di rischio elevato e complicando la gestione delle emergenze. Senza interventi adeguati, la frequenza e l’intensità di tali fenomeni continueranno a crescere.

Quando il suolo è già saturo d’acqua a causa di piogge precedenti, ogni ulteriore precipitazione può causare il traboccamento dei corsi d’acqua. I modelli idrologici mostrano un aumento globale degli eventi estremi di flusso fluviale. Questo implica che le città devono prepararsi a scenari in cui le risorse idriche scarseggiano durante periodi di siccità, ma possono trasformarsi rapidamente in allagamenti devastanti. La gestione delle acque diventa quindi cruciale per mitigare gli effetti delle inondazioni.

Il 7 marzo 2025, Bahía Blanca in Argentina, ha vissuto un evento di precipitazioni senza precedenti, con oltre 300 mm di pioggia in sole 8 ore, quasi la metà della media annuale della città. Questo evento estremo, il più pesante nella storia registrata della città dal 1956, è stato causato da un fronte freddo che ha raggiunto l’area dopo giorni di clima caldo e umido. Una settimana prima, la città aveva già ricevuto più di 80 mm di pioggia, contribuendo alla saturazione del suolo prima dell’alluvione. Durante questo periodo, oltre 300.000 persone sono state colpite, con 16 decessi segnalati e 1.400 sfollati.

Le conseguenze delle inondazioni vanno ben oltre i danni materiali; impattano profondamente la vita quotidiana delle persone e le economie locali. Interruzioni nei trasporti e nelle forniture alimentari possono portare a carenze temporanee e, in alcuni casi, a crisi alimentari nelle aree colpite. Dati recenti mostrano un aumento significativo del 30% degli eventi alluvionali estremi dal 1980, un trend preoccupante amplificato dalla crescita della popolazione nelle aree vulnerabili.

I modelli idrologici sono fondamentali per prevedere eventi alluvionali. Questi strumenti consentono agli scienziati di simulare vari scenari meteorologici e analizzare come diverse quantità di pioggia influiscano sui corsi d’acqua. Con l’aumento della potenza computazionale e l’accesso ai dati satellitari, la precisione di queste previsioni è migliorata. Tuttavia, le sfide rimangono, come la mancanza di dati storici in alcune aree, che possono compromettere l’affidabilità delle previsioni. Per ridurre il rischio di inondazioni, è fondamentale adottare strategie pratiche. L’implementazione di sistemi verdi, come giardini pluviali e tetti verdi, può aiutare ad assorbire l’acqua piovana. Inoltre, la pianificazione urbana deve considerare la vulnerabilità ai rischi idrici. Costruire abitazioni lontano dalle zone soggette ad allagamenti è una misura preventiva efficace. Sensibilizzare la popolazione sull’importanza della preparazione alle emergenze è essenziale per garantire una risposta collettiva durante eventi estremi.

Elisabetta Ruffolo

Elisabetta Ruffolo (Milano, 1989) produttrice Tv e Giornalista. Approda a Meteo Expert nel 2016 dove si occupa di coordinare le attività di divulgazione scientifica in ambito televisivo e radiofonico sulle reti Mediaset. Laureata in Public Management presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano. Ha frequentato l’Alta scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il Master in Comunicazione e gestione della sostenibilità.

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