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Turismo climatico: il nuovo trend di chi viaggia per fuggire dalle estati europee sempre più estreme

C’è un nuovo tipo di viaggiatore che negli ultimi anni si sta facendo strada, silenziosamente ma con decisione. Non cerca il sole, non sogna spiagge roventi e non vuole rimanere sdraiato sotto l’ombrellone a 40 gradi. Anzi, fa di tutto per evitarlo. Stiamo parlando del cosiddetto viaggiatore climatico, ovvero colui che sceglie dove andare in base alle temperature, con l’obiettivo non di abbronzarsi, ma di respirare, camminare senza sudare al primo passo, dormire senza aria condizionata. In poche parole, un turismo climatico per fuggire dalle estati europee sempre più estreme.

Le ondate di calore che colpiscono l’Europa sono ormai un fenomeno costante; secondo il Copernicus Climate Change Service, il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato nel continente, con una temperatura media estiva di +1,6 °C rispetto alla media 1991-2020.

A luglio, in Italia, sono stati superati i 47 °C di temperatura percepita in molte città del Centro-Sud, con picchi drammatici a Roma, Foggia e Siracusa. Atene ha superato i 44 °C per giorni consecutivi, costringendo le autorità a chiudere temporaneamente l’Acropoli ai turisti. In Spagna, la regione dell’Andalusia ha vissuto oltre 20 giorni di fila con temperature superiori ai 40 °C. Questi numeri non sono più eccezioni, ma diventano la nuova normalità, e se da un lato c’è chi si rassegna all’aria condizionata, dall’altro c’è chi sceglie di spostarsi, orientando le vacanze verso mete più fresche e vivibili. Norvegia, Irlanda, Scozia, ma anche Islanda, Svezia e le Alpi orientali stanno vivendo una vera e propria riscoperta turistica in estate, come mete prescelte dal turismo climatico. Secondo quanto riportato da Airbnb in un’analisi sulle tendenze di viaggio post-pandemia, le prenotazioni estive nelle regioni del nord Europa sono aumentate del 33% rispetto al 2019, con un picco tra giugno e agosto.

Non si tratta solo di una moda o di un gusto personale: è una questione di benessere, e in alcuni casi anche di salute. Il caldo estremo può essere particolarmente rischioso per bambini, anziani, persone con malattie cardiovascolari o respiratorie. Non è un caso se alcune cliniche svizzere o austriache stanno promuovendo soggiorni estivi “di sollievo”, pensati per chi ha bisogno di recuperare energie in un ambiente salubre, lontano dalle temperature urbane afose.

Anche i tour operator si stanno adeguando, proponendo pacchetti “freschi” per le vacanze estive: escursioni in Norvegia, trekking in Trentino Alto Adige, soggiorni nei paesi baltici, crociere nei fiordi. Alcune compagnie assicurative hanno cominciato a offrire garanzie che coprono la cancellazione delle vacanze in caso di ondate di calore eccessive.

A cambiare è anche il calendario delle vacanze, chi può permetterselo, anticipa le ferie a maggio o le posticipa a settembre, quando il clima è più mite. Agosto, un tempo mese d’oro per il turismo balneare, comincia a perdere attrattiva per una fetta sempre più ampia della popolazione. Se prima era impensabile scegliere la montagna in piena estate, oggi è una delle opzioni più gettonate per chi vuole staccare davvero, senza soffrire.Il turismo climatico è destinato a crescere non solo per le scelte individuali, ma perché sempre più città d’arte e località di mare rischiano di diventare, nei mesi estivi, ostili ai visitatori. A Firenze, Venezia, Siviglia o Atene, i flussi turistici rimangono alti, ma si concentrano sempre più nelle ore serali e notturne. Di giorno, il caldo è semplicemente troppo per godersi un museo o un monumento all’aperto.

Viaggiare, oggi, non è più solo un desiderio di evasione, ma una strategia di adattamento. La vacanza diventa una pausa anche dal clima, un modo per proteggere se stessi e, in parte, anche il pianeta, scegliendo forme di turismo più sostenibili e meno legate al consumo frenetico del sole e del mare.

Redatto da Martina Hamdy

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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