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Iran, caldo estremo e grave crisi idrica: in alcune zone oltre 50°C

L’Iran affronta una drammatica crisi idrica aggravata dal caldo estremo che ha superato i 50 gradi, portando a chiusure di scuole e uffici e a interruzioni di acqua ed elettricità

Negli ultimi giorni, l’Iran sta vivendo una delle peggiori emergenze idriche della sua storia recente. Le temperature hanno raggiunto e in alcune aree superato i 50 gradi, spingendo le autorità a chiudere uffici pubblici e scuole in molte province. La combinazione di ondate di calore senza precedenti e una carenza idrica ormai strutturale sta mettendo in ginocchio la popolazione e le infrastrutture essenziali.

Iran: caldo estremo e chiusure forzate

L’ondata di calore eccezionale che ha colpito l’Iran ha reso insostenibile la vita quotidiana in molte aree del Paese. Le temperature hanno toccato picchi che hanno costretto il governo a disporre la chiusura di scuole e uffici pubblici, mentre la rete elettrica e quella idrica sono state interrotte per diverse ore al giorno. Questo scenario si ripercuote su milioni di cittadini, aggravando la già difficile situazione sanitaria e sociale.

Secondo il climatologo Maximiliano Herrera, la città iraniana sudoccidentale di Shabankareh ha registrato temperature di 52,8 °C lo scorso fine settimana, potenzialmente la temperatura più alta dell’anno finora. I meteorologi di Metdesk nel Regno Unito hanno segnalato una temperatura di 51,6 °C nella città di confine sudoccidentale di Abadan il 17 luglio, e 50,3 °C sono stati registrati nella vicina Ahwaz lunedì. La città di Teheran ha registrato 40 °C domenica e 41 °C lunedì.

Squilibrio idrico e risorse al limite

Secondo il presidente Masoud Pezeshkian, il sistema idrico nazionale è in una situazione di squilibrio senza precedenti. La carenza di acqua è più grave di quanto si discuta pubblicamente, con un rischio concreto di arrivare a livelli irreversibili se non si interviene subito. Lo sfruttamento eccessivo delle falde, la scarsità di piogge e le temperature estreme stanno prosciugando le risorse idriche e causando interruzioni sempre più frequenti nella fornitura di acqua potabile.

Cause e conseguenze della crisi idrica in Iran

La crisi idrica iraniana deriva da una combinazione di cambiamenti climaticisiccità prolungata e decenni di gestione non sostenibile delle risorse. Il prosciugamento di laghi e fiumi, la subsidenza del terreno e il collasso degli acquiferi sono fenomeni sempre più evidenti. In molte regioni, la popolazione è costretta a razionare l’acqua e ad affrontare blackout elettrici, mentre la pressione sulle infrastrutture cresce giorno dopo giorno.

Allarme sanitario e sociale

Le temperature record, unite alla scarsità d’acqua, stanno aumentando i rischi per la salute pubblica, favorendo la diffusione di malattie e aggravando le condizioni di vita, soprattutto nelle province più vulnerabili. La situazione potrebbe peggiorare ulteriormente nei prossimi mesi, con un impatto crescente su agricolturaambiente e vita quotidiana.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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