Una balenottera di Rice avvistata nel Golfo del Messico nel 2024. Credit: NOAA Fisheries/Paul Nagelkirk
L’amministrazione degli Stati Uniti, guidata da DonaldTrump, ha deciso di posticipare al 2027 l’adozione delle misure di protezione per la Rice’s whale, la balenottera di Rice, una delle specie più minacciate al mondo. La decisione, formalizzata dal National Marine Fisheries Service (NMFS), rinvia di due anni la definizione delle aree critiche di habitat nel Golfo del Messico, dove la balena vive e si riproduce. Un compromesso siglato con il Natural Resources Defense Council (NRDC), che ha suscitato forti critiche da parte delle organizzazioni ambientaliste. La scadenza per l’adozione del regolamento era prevista per il 15 luglio 2025, ma slitterà al 15 luglio 2027: due anni in più in cui attività industriali, navigazione e trivellazioni potranno proseguire senza restrizioni aggiuntive.
La balenottera di Rice è una sottospecie identificata ufficialmente solo nel 2021. Secondo le stime più accreditate conta meno di 100 esemplari, e alcune fonti parlano addirittura di una popolazione ridotta a una cinquantina di individui. Vive esclusivamente nel Golfo del Messico, in particolare nella sua parte orientale, ma frequenta anche zone industrializzate come quelle davanti alle coste di Texas e Louisiana. Il ritardo della normativa, secondo il NMFS, sarebbe necessario per acquisire ulteriori dati scientifici e valutare meglio gli impatti economici e territorialidelle restrizioni. Ma per gli ambientalisti il tempo è già scaduto: ogni rinvio mette a rischio la sopravvivenza stessa della specie, minacciata da collisioni con le navi, rumore sottomarino e attività estrattive.
La vicenda della Rice’s whale è l’emblema di un equilibrio fragile tra conservazione ambientale e pressionieconomiche. Le associazioni di settore, in particolare del comparto di gas e petrolio, hanno esercitato un’intensa pressione politica contro l’imposizione di nuove tutele. Il rinvio appare come un compromesso al ribasso, utile a evitare scontri legali immediati, ma potenzialmente dannoso nel lungo periodo. Se da un lato il governo promette di continuare le valutazioni tecniche, dall’altro resta aperta la questione fondamentale: quanto vale una specie a rischio estinzione, quando si scontra con gli interessi dell’economia fossile?
Credit: NOAA NEFSC
Cosa sappiamo sulla balenottera di Rice
La denominazione prende il nome dalla biologa marina Dale Rice, che per prima ne studiò le caratteristiche negli anni ’60. Il nome scientifico ufficiale è Balaenoptera ricei, riconosciuta come specie distinta solo nel 2021.
Secondo la NOAA, la National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti, la balenottera di Rice vive stabilmente nel Golfo del Messico – specialmente nei fondali tra 100 e 400 metri lungo la piattaforma continentale della Florida. Questi cetacei trascorrono il giorno in immersioni profonde per nutrirsi e la notte in superficie, aumentando così il rischio di collisioni con le navi.La specie è vulnerabile anche al rumore sottomarino prodotto da attività estrattive, alle fuoriuscite di petrolio e all’ingestione di rifiutiplastici. La NOAA ha condotto importanti campagne scientifiche, utilizzando droni per posizionare sensori sui cetacei e registrazioni acustiche per tracciare i loro spostamenti.
Queste scoperte hanno spinto NOAA a proporre specifiche misure di protezione e recupero della balenottera di Rice: limitazioni alla velocitàdellenavi, l’istituzione di zonechiuse per le attività notturne nel tratto orientale del Golfo, nonché piani per designare le aree più critiche.
NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.
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