Siberia e Mongolia: ondata di caldo estremo infrange record storici di maggio
La Siberia sta vivendo temperature eccezionali con notti tropicali a 1500 metri di altitudine e valori che superano i 36°C. Il fenomeno, parte di un'anomalia termica che interessa anche la Mongolia orientale, evidenzia l'accelerazione del cambiamento climatico nell'area.

Un’ondata di caldo senza precedenti sta interessando la Siberia e le regioni circostanti, con temperature record che hanno infranto valori storici risalenti al 1959. A Muren, località situata a circa 1500 metri di altitudine, si sono registrate notti tropicali con temperature minime superiori ai 20°C, un fenomeno estremamente raro per queste latitudini, specialmente nel mese di maggio.
Record storici infranti in Siberia
La Siberia ha toccato picchi di 36,6°C a Ugloskoye, un’anomalia termica straordinaria per una regione tradizionalmente caratterizzata da clima freddo. Questo valore rappresenta uno dei più elevati mai registrati nell’area e conferma il trend di riscaldamento accelerato che sta interessando le regioni artiche e subartiche. Gli esperti meteorologi considerano questi valori particolarmente allarmanti, poiché simili picchi termici erano previsti solo per la fine del secolo.
Mongolia orientale: attesi nuovi picchi di calore
Le previsioni per la Mongolia orientale indicano un ulteriore intensificarsi del fenomeno, con temperature massime che potrebbero raggiungere i 38°C nei prossimi giorni. Questo caldo estremo si inserisce in un contesto più ampio che interessa tutta l’Asia centrale, dove numerose stazioni meteorologiche hanno registrato valori superiori ai 40°C, evidenziando un fenomeno diffuso e senza precedenti recenti.
Implicazioni climatiche del fenomeno
Questo evento meteorologico non rappresenta un caso isolato ma si inserisce nel quadro dell’amplificazione artica, fenomeno per cui le regioni polari si riscaldano a una velocità doppia rispetto alla media globale. Le conseguenze includono il declino del ghiaccio marino e, in alcuni casi, del permafrost, creando un pericoloso circuito di feedback che accelera ulteriormente il riscaldamento globale. Le notti tropicali a queste latitudini e altitudini rappresentano un segnale inequivocabile della crisi climatica in corso.