ClimaItalia

ISPRA: nel 2020 emissioni in calo, meno carbone e più rinnovabili

Le prime stime relative al 2021, però, sottolineano un incremento delle emissioni di gas serra a livello nazionale del 6,8%

È stato presentato oggi il rapporto ISPRA “Inventario Nazionale delle Emissioni di gas serra” edizione 2022, che disegna il quadro globale e di dettaglio della situazione italiana sull’andamento dei gas serra e degli altri inquinanti dal 1990 al 2020. Anche nel nostro Paese, così come a livello globale in seguito alla crisi dovuta alla pandemia da Covid-19- il 2020 ha segnato un arresto nelle emissioni di gas serra.

Nel 2020 le emissioni di gas serra , si legge nel comunicato ISPRA; “sono diminuite del 27% rispetto al 1990, passando da 520 a 381 milioni di tonnellate di CO2 e dell’8,9% rispetto al 2019, grazie alla crescita negli ultimi anni della produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico), all’incremento dell’efficienza energetica nei settori industriali e alla riduzione dell’uso del carbone, ma anche alla pandemia da COVID-19 che ha portato, due anni fa, ad un periodo di blocco delle attività”.

Nel rapporto si sottolinea che i settori della produzione di energia e trasporti rimangono i maggiori responsabili delle emissioni nazionali di gas climalteranti contribuendo per circa la metà.
Sempre rispetto al 1990, diminuiscono le emissioni provenienti dal settore delle industrie energetiche del 41% nel 2020, a fronte di un aumento della produzione di energia termoelettrica (da 178,6 Terawattora – TWh – a 181,3 TWh) e dei consumi di energia elettrica (da 218,7 TWh a 283,8 TWh).

L’anno 2020 è stato un anno importante di verifica, per l’Italia e l’Unione Europea, perché chiude il secondo Periodo di Kyoto. Nel 2012, è stato raggiunto un accordo tra le Parti circa la prosecuzione del protocollo di Kyoto attraverso l’emendamento di Doha, che fissa impegni di riduzione dei Paesi industrializzati per il periodo 2013-2020. Il Pacchetto clima-energia 2020, l’insieme di provvedimenti legislativi finalizzati a dare attuazione agli impegni assunti dall’Unione Europea, prevede il raggiungimento entro il 2020, dei seguenti obiettivi: riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra del 20% rispetto ai livelli del 1990; riduzione dei consumi energetici del 20% rispetto allo scenario di riferimento in assenza di cambiamenti; produzione di energia da fonti rinnovabili pari al 20% dei consumi energetici dell’Unione europea; uso dei biocombustibili per il 10% della quantità di combustibile utilizzato nel settore dei trasporti.

Nel 2021 nuovo balzo in avanti delle emissioni

Sulla base dei dati disponibili per il 2021, ci si attende un incremento delle emissioni di gas serra a livello nazionale del 6,8% rispetto al 2020 a fronte di un aumento previsto del PIL pari al 6,5%.

L’andamento stimato è dovuto ad un incremento delle emissioni, in particolare per l’industria (9.1%) e trasporti (15.7%). Anche per la produzione di energia, nonostante la riduzione nell’uso del carbone (-35.2%), si stima un aumento del 2.2% a causa degli incrementi per tutti gli altri vettori energetici.
L’incremento nei livelli di gas serra stimato per il 2021 rispetto al 2020 è conseguenza della ripresa della mobilità e delle attività economiche, ma non altera il trend di riduzione delle emissioni e di miglioramento dell’efficienza energetica registrato negli ultimi anni.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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