Vivere green: ad Amsterdam il villaggio galleggiante Schoonschip simbolo della sostenibilità
Un prototipo urbano innovativo, in grado di dare risposte concrete volte al risparmio energetico, idrico, con attenzione alla raccolta dei rifiuti e alla mobilità

Amsterdam è da sempre considerata una delle città più ecosostenibili al mondo, grazie all’utilizzo delle biciclette al posto delle auto, agli alti tassi di riciclaggio, agli immensi spazi verdi, ai ristoranti etici ed ecologici. Un altro tassello innovativo e molto importante nel campo della sostenibilità urbana è il quartiere galleggiante Schoonschip, progettato per rispondere alle sfide ambientali e sociali del nostro tempo segnato dai cambiamenti climatici. Si trova a nord della città, più precisamente sul Johan van Hasselt Canal ed è il modello perfetto della circular economy. La comunità qui si impegna a creare un valore multiplo progettando interventi che mirano a chiudere i cicli di risorse a livello locale e tenendo al centro non il benessere del singolo ma quello della collettività.

L’idea è partita da una singola persona, Marjan de Blok, produttrice televisiva che ha saputo coinvolgere da subito amici e conoscenti creando un’intero gruppo con lo stesso obiettivo. Le persone coinvolte hanno fondato un’associazione, la VvE Schoonschip e con audacia sono stati allo stesso tempo promotori e pionieri del progetto. La stessa Marjan ha affermato “la grande novità, che rende il progetto così speciale è che Schoonschip è stato sviluppato da un gruppo di persone e non da una società immobiliare“.
I lavori seguiti dallo studio olandese di urbanistica sperimentale Space&Matter, sono durati 11 anni, dal 2010 al 2021. Questo villaggio galleggiante è un prototipo urbano innovativo in grado di dare risposte concrete ad alcuni dei nodi più complessi della vita urbana contemporanea, come il consumo energetico, il risparmio idrico, la raccolta dei rifiuti e la mobilità. Schoonschip è composto da 30 case galleggianti nelle quali vivono 46 famiglie, per un totale di 144 persone. L’ispirazione è arrivata da 2 altri esempi olandesi: il villaggio di creativi De Ceuvel, progettato nel 2011, e l’Object One di Deventer, comune dei Paesi Bassi situato nella provincia di Overijssel, anch’esso firmato da Space&Matter.

L’innovativo quartiere si distingue soprattutto per il fatto che è stato progettato non solo per essere autosufficiente dal punto di vista energetico ma perché è predisposto anche per vendere l’energia che produce e non utilizza: ogni edificio è infatti dotato di pannelli fotovoltaici, in totale 516 pannelli solari nell’intero complesso, i quali raccolgono l’energia che gli abitanti non utilizzano per metterla in vendita.

Sono state sviluppate 7 differenti tipologie abitative e ogni house-boat è unica perché ogni famiglia ha progettato la propria casa con l’aiuto di un differente architetto, in modo tale che il quartiere non sia omologato a uno stile preciso o imposto, ma tuteli la creatività e l’espressione personale di ciascun residente. Inoltre ogni casa è posizionata in modo tale da avere una visuale libera sia sull’acqua che sul quartiere nel suo insieme.

Per quel che riguarda il riscaldamento, il sistema è affidato a un totale di 30 pompe di calore, le quali utilizzano l’acqua del canale sottostante le abitazioni galleggianti per funzionare. In più l’acqua piovana viene raccolta sui tetti-giardino al fine di filtrarla e riutilizzarla in diversi contesti. Tutti questi principi rendono Schoonschip un luogo unico, caratterizzato da emissioni zero e dedicato all’energia verde, oltre a rappresentare un modello innovativo di convivenza.

I lotti flottanti sono collegati e tenuti assieme da un pontile intelligente, il vero cuore del progetto che ingloba tutte le infrastrutture tecnologiche necessarie alle abitazioni. Il pontile offre l’ancoraggio ai diversi moduli abitativi e funge anche da cortile per i giochi dei bambini, da solarium nella bella stagione, punto di incontro e condivisione sociale di tutta la comunità.

Gli impianti fotovoltaici sono della tipologia smart grid connected. Una smart grid è una rete elettrica che mette in comunicazione diverse utenze, per mezzo di tecnologie intelligenti che consentono una gestione avanzata dell’energia. Quella prodotta viene accumulata in una batteria e quella in eccesso può essere scambiata tra i residenti per acquistare merci e servizi all’interno del quartiere. Lo scambio avviene con l’aiuto della tecnologia blockchain; sinteticamente si tratta di un registro digitale e condiviso, tramite cui fare transazioni sicure grazie alle criptovalute che in questo caso si chiama Jouliette.

La copertura delle singole case è anche un tetto giardino che raccoglie l’acqua piovana che attraverso un sistema di filtraggio viene depurata per poi essere riutilizzata, per usi in cui l’acqua meteorica va più che bene. Per la climatizzazione invernale ed estiva ogni abitazione è dotata di un’innovativa pompa di calore acqua-acqua che sfrutta come fonte esterna per estrarre calore dall’acqua del canale. Un’attenta gestione dei rifiuti tra cui anche quello delle acque reflue, si affianca alla mobilità green: chi aderisce al progetto deve rinunciare all’auto di proprietà, infatti i residenti condividono auto elettriche e bici.

L’evoluzione del villeggio è ancora in corso; i residenti hanno sottoscritto un progetto pilota con Waternet, l’azienda per la fornitura di acqua ad Amsterdam, che permetterà di trasportare l’acqua nera in un processore galleggiante dove verrà trasformata in energia. Schoonschip è la dimostrazione che soluzioni locali possono essere la risposta a problemi globali e che il cambiamento può essere avviato da persone coraggiose che prendono in mano la situazione.
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“Vivere sull’acqua è un’ottima soluzione per luoghi come Amsterdam dove il cambiamento climatico e l’innalzamento del livello del mare rappresentano un pericolo incombente. Non solo protegge le persone da fenomeni naturali sempre più impattanti ma diventa anche un modo per preservare la natura stessa” ha dichiarato Sascha Glasl, Co-founder di Space&Matter.