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Ghiaccio marino ai minimi storici, ma gli Stati Uniti tagliano i dati satellitari: la scienza perde un pezzo chiave

L’estensione dei ghiacci antartici crolla, aumentano i distacchi di iceberg, e intanto gli USA fermano i dati da satellite. Il NSIDC cerca fonti alternative, ma si apre un periodo di incertezza scientifica.

Il ghiaccio marino sta diventando sempre più sottile e frammentato, soprattutto attorno all’Antartide, dove si registrano nuovi minimi record. E proprio ora, mentre si intensificano i segnali d’allarme, la comunità scientifica mondiale rischia di perdere uno dei principali strumenti di monitoraggio: i dati satellitari del sensore SSMIS (Special Sensor Microwave Imager/Sounder), finora forniti dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

Dopo l’annuncio iniziale di una sospensione già a partire dal 30 giugno, il National Snow and Ice Data Center (NSIDC) ha confermato che l’invio dei dati è stato prorogato fino al 31 luglio 2025, ma solo temporaneamente. La decisione coinvolge due dataset fondamentali: il Sea Ice Index e il Climate Data Record (CDR) sul ghiaccio marino da microonde passive, strumenti essenziali per studiare le variazioni dei ghiacci polari.

Perché è importante?

Il ghiaccio marino non contribuisce direttamente all’innalzamento del livello del mare, ma svolge un ruolo protettivo: scherma le piattaforme di ghiaccio galleggianti dall’azione delle onde. Se queste crollano, lasciano scorrere in mare il ghiaccio terrestre, che invece fa salire il livello degli oceani.

Secondo gli scienziati, le simulazioni attuali sottovalutano la velocità con cui l’Antartide potrebbe contribuire all’innalzamento del livello marino, perché non tengono conto dell’aumento dei distacchi di iceberg legato alla scomparsa del ghiaccio marino estivo.

Il problema si ripercuote anche sugli ecosistemi. Nel 2022, la fusione precoce del ghiaccio ha provocato la morte di migliaia di pulcini di pinguino imperatore, incapaci di completare la muta.

Quali dati verranno a mancare?

Il sistema SSMIS alimentava dataset NOAA@NSIDC utilizzati da ricercatrici e ricercatori in tutto il mondo. Dal 1° agosto, questi prodotti si interromperanno. Il National Snow and Ice Data Center sta valutando l’uso di strumenti alternativi, in particolare AMSR2, un sensore a microonde con risoluzione più alta, che migliora la rilevazione dei bordi del ghiaccio ma non è ancora del tutto compatibile con i dati SSMIS. I dataset AMSR2 attualmente disponibili sono considerati prototipi.

Chi ha bisogno di valori immediati di estensione del ghiaccio artico può temporaneamente consultare la banca dati MASIE, ma anche qui si tratta di un prodotto con finalità operative più che scientifiche.

Il rischio è che, durante la fase di transizione, si crei un vuoto di dati e un aumento dell’incertezza nei modelli climatici, proprio mentre la situazione ai poli evolve rapidamente e drammaticamente.


NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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