In Alaska i fiumi stanno diventando arancioni: è colpa della crisi climatica
Nell’Artico, e soprattutto nel nord dell’Alaska, sono sempre più frequenti le segnalazioni di fiumi e torrenti che stanno diventando arancioni, un fenomeno preoccupante che, come conferma un nuovo studio, è dovuto ai cambiamenti climatici.
L’Artico è infatti la regione che si sta riscaldando più velocemente in tutto il mondo e, disgelandosi, il terreno ghiacciato sotto la superficie (permafrost) sta man mano liberando dei minerali che finiscono nei corsi d’acqua. Tra questi, spiegano gli scienziati, ci sono ferro e metalli tossici.
Lo studio, pubblicato di recente su Nature, è stato portato avanti da ricercatori del National Park Service, dell’US Geological Survey e dell’Università della California – Davis. Utilizzando tecniche di telerilevamento, gli scienziati hanno determinato che la colorazione dei torrenti è iniziata negli ultimi dieci anni, un periodo caratterizzato da un rapido aumento delle temperature: è questo elemento, spiegano, a suggerire che il fenomeno sia dovuto alla fusione del permafrost.
«Lo scongelamento del permafrost – si legge nello studio – può favorire l’alterazione chimica dei minerali, la riduzione microbica del ferro nel suolo e il trasporto dei metalli dalle acque sotterranee ai corsi d’acqua».
Impatti sulla Qualità dell’Acqua e sulla Biodiversità
I fiumi arancioni mostrano caratteristiche chimiche molto diverse rispetto a quelli chiari di riferimento. Presentano un pH più basso, una maggiore torbidità e concentrazioni elevate di solfati, ferro e metalli traccia. Questi cambiamenti indicano che l’alterazione dei minerali solfidici è il principale processo di mobilitazione.
La colorazione dei torrenti è stata associata a un drastico calo della diversità dei macroinvertebrati e dell’abbondanza dei pesci, avvertono i ricercatori, mettendo in evidenza gravi conseguenze per gli ecosistemi acquatici.
Conseguenze per le Comunità Locali
Le implicazioni di questi cambiamenti sono significative, soprattutto per le forniture di acqua potabile e la pesca di sussistenza nelle zone rurali dell’Alaska.
La qualità dell’acqua, fondamentale per la vita quotidiana e la sicurezza alimentare delle comunità locali, è minacciata dall’aumento delle concentrazioni di metalli tossici e dalla maggiore acidità dell’acqua.
Il Fenomeno in un Contesto Più Ampio
Il rapido riscaldamento dell’Artico sta alterando gli ecosistemi terrestri e acquatici da un punto di vista idrologico, biogeochimico ed ecologico, e lo studio ha fatto emergere nuovi elementi sulle sfide e le minacce che dovremo affrontare sottolineando ancora una volta l’urgenza di contrastare i cambiamenti climatici e prepararci a far fronte alle loro conseguenze a lungo termine.
Finora, infatti, la maggior parte delle ricerche relative al permafrost e ai suoi cambiamenti si sono focalizzati sulle enormi emissioni di carbonio generate dal terreno in fusione. I risultati di questa ricerca evidenziano ora la necessità di ulteriori studi interdisciplinari per comprendere meglio l’estensione spaziale e l’impatto dei cambiamenti nei corsi d’acqua artici. È cruciale sviluppare strategie di monitoraggio e mitigazione per affrontare questo fenomeno e proteggere gli ecosistemi acquatici e le comunità umane che dipendono da essi.