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Mons Royale: la rivoluzione sostenibile della lana merino neozelandese

L’abbigliamento sportivo può essere amico dell’ambiente senza sacrificare qualità o stile. L'intervista

In un mondo sempre più attento all’impatto ambientale, i brand di abbigliamento sportivo stanno rivoluzionando il loro approccio alla produzione, passando da materiali sintetici a fibre naturali e rinnovabili. Tra questi Mons Royale, marchio neozelandese nato dalle montagne di Wanaka, si distingue per aver posto al centro del suo progetto la lana merino. Fondato nel 2009 da Hannah e Hamish Acland, il brand crea abbigliamento ad alte prestazioni per sport come ciclismo, snowboard, sci e trail running, utilizzando la lana merino come protagonista indiscussa. Questa scelta non è solo estetica o funzionale: è un impegno concreto verso la sostenibilità che riduce l’impatto sul Pianeta e promuove un’economia circolare.

Le origini e la missione di Mons Royale

L’azienda trae le sue radici dalle avventure outdoor della Nuova Zelanda, un Paese rinomato per la qualità della sua lana merino, allevata in ambienti incontaminati. I fondatori, cresciuti tra le montagne e i laghi di Wanaka, hanno visto nella lana merino non solo un materiale performante ma anche un’opportunità per influenzare positivamente l’ambiente attraverso lo sport e l’avventura. La missione del brand è chiara: “Attraverso l’azione e lo sport di avventura, possiamo migliorare le persone e il Pianeta”. Invece di affidarsi a plastiche derivate dal petrolio, Mons Royale ha optato per fibre naturali, riducendo drasticamente l’uso di materiali vergini. Il brand offre una vasta gamma di prodotti tutti centrati sulla lana merino che rappresenta oltre il 90% della produzione. Questa transizione non è casuale: la lana merino neozelandese è biodegradabile, rinnovabile e richiede meno risorse rispetto ai sintetici, contribuendo a un minor footprint ecologico.

Foto di Hans da Pixabay

Sono garantiti elevati standard di benessere animale

Al cuore del progetto sostenibile del gruppo c’è una supply chain etica e trasparente che inizia dalle fattorie neozelandesi e arriva fino a quelle in Cina. Il brand collabora con ZQRX Merino, leader mondiale nella lana etica che garantisce standard elevati di benessere animale e sostenibilità agricola. Le pecore merino vivono nelle “5 libertà” del benessere animale: libertà dalla fame, dal disagio, dal dolore, dalla paura e dall’espressione naturale dei comportamenti. Inoltre ZQRX promuove pratiche di farming rigenerative che migliorano la qualità del suolo e riducono l’erosione, allineandosi ai valori di sostenibilità del brand.

Foto di Ben Kerckx da Pixabay

I benefici della lana merino: prestazioni e sostenibilità

Oltre alla sostenibilità la lana merino offre prestazioni superiori per l’abbigliamento sportivo. Antibatterica e anti-odore, assorbe l’umidità senza far sentire la pelle umida, mantenendo il calore anche quando bagnata e si dimostra ideale per condizioni estreme. A differenza della lana tradizionale, è fine e non prude. Dal punto di vista ambientale è una fibra naturale che si decompone naturalmente, riducendo i rifiuti plastici negli oceani.

Innovazioni e impatto globale

Mons Royale ha trasformato la lana merino in un simbolo di innovazione sostenibile, dimostrando che l’abbigliamento sportivo può essere amico dell’ambiente senza sacrificare qualità o stile. Attraverso partnership etiche, processi certificati e un impegno costante, il brand neozelandese sta guidando una rivoluzione nel settore, incoraggiando consumatori e atleti a scegliere opzioni naturali. In più ha anche eliminato il 90% delle plastiche vergini negli imballaggi e nelle etichette, optando per materiali riciclabili o compostabili. Dal trasporto, che privilegia navi container invece di aerei per ridurre le emissioni di CO2, alla produzione, ogni fase è pensata per minimizzare l’impatto: la lana merino non richiede lavaggi frequenti (solo ogni terzo uso), riducendo il consumo d’acqua e di energia.

L’intervista

Nitro Distribution Italia è il distributore ufficiale di Mons Royale in Italia; ho avuto la possibilità di intervistare Max Gionco, Marketing Manager. Di seguito domande e risposte

Cos’è per voi la sostenibilità?

Per Mons Royale la sostenibilità non è uno slogan ma un impegno quotidiano. È la base su cui costruiamo ogni decisione, dalla scelta delle fibre al modo in cui disegniamo e produciamo i nostri capi. Per noi sostenibilità significa creare prodotti durevoli che abbiano un impatto minimo sull’ambiente, garantendo al contempo condizioni eque per tutti gli attori coinvolti nella filiera produttiva. Il nostro obiettivo è semplice: offrire abbigliamento tecnico e funzionale per la montagna, senza compromettere il futuro del Pianeta.

Performance ed estetica di un prodotto possono davvero coesistere senza compromessi?

Assolutamente sì, è proprio questo uno dei nostri capisaldi. Crediamo che chi vive la montagna non debba scegliere tra prestazioni tecniche e stile. La lana merino che utilizziamo offre termoregolazione naturale, traspirabilità e comfort ineguagliabile, ma al tempo stesso ci permette di creare capi dal design moderno e versatile. Che tu stia sciando, pedalando o semplicemente esplorando la città, i nostri prodotti sono pensati per adattarsi al tuo stile di vita, senza compromessi.

La lana merino usata per i prodotti Mons Royale è certificata ZQ: quanto è importante per voi questo riconoscimento?

La certificazione ZQ Merino è fondamentale per noi. Significa che la lana che utilizziamo proviene da allevamenti che rispettano i più alti standard in termini di benessere animale, sostenibilità ambientale e tracciabilità. Con ZQ, possiamo garantire ai nostri clienti non solo un prodotto di altissima qualità ma anche una storia trasparente e responsabile. Mons Royale collabora direttamente con allevatori in Nuova Zelanda che condividono gli stessi valori, creando una filiera corta e controllata, dove ogni capo ha una provenienza certa.

L’agricoltura sostenibile è strettamente legata alla salute e al benessere degli agricoltori, delle loro famiglie, dei lavoratori agricoli e della comunità locale. Come avviene questa interazione?

Mons Royale collabora a stretto contatto con agricoltori che adottano pratiche rigenerative e sostenibili. Questo approccio non solo preserva la qualità del suolo e della lana, ma migliora la qualità della vita degli agricoltori e delle loro famiglie. Attraverso la rete ZQ, gli allevatori ricevono formazione, supporto tecnico e un prezzo equo per la loro lana. Questo garantisce stabilità economica alle comunità rurali e promuove una cultura del rispetto, sia verso le persone che verso l’ambiente.

La lana merino è 100% riciclabile; quale può essere la sua seconda vita?

La bellezza della lana merino sta anche nella sua circolarità. Una volta terminato il suo ciclo d’uso, può essere riciclata in nuovi tessuti, trasformata in isolanti naturali o addirittura compostata, tornando al suolo senza lasciare tracce nocive. Mons Royale sta lavorando attivamente per chiudere il cerchio, sviluppando partnership e sistemi che facilitino il riuso e il riciclo dei suoi prodotti. L’idea è di estendere la vita utile dei capi e minimizzare i rifiuti tessili.

Progetti per il futuro?

L’impegno di Mons Royale è continuare a innovare, sia in termini di performance dei materiali, sia in chiave ambientale. Investendo in nuove tecnologie tessili, sviluppando collezioni modulari pensate per durare più a lungo e adattarsi a diverse stagioni e sport. Inoltre, vogliamo potenziare la tracciabilità digitale dei nostri prodotti, per offrire ai nostri clienti ancora più trasparenza. Sul fronte ambientale, puntiamo a diventare carbon neutral entro i prossimi anni e a implementare modelli di produzione circolare, riducendo l’impatto complessivo del nostro operato.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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