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L’ex ciclone Erin genera una mareggiata rara: in Francia onde di 5 metri sulla Bretagna

L’ex ciclone tropicale Erin sta causando una depressione di rara intensità sulla costa bretone e nel Golfo di Biscaglia, con onde energetiche fino a 5 metri, rischio di sommersione e un potente episodio costiero atteso da martedì 26 agosto.

Una profonda depressione legata all’ex ciclone Erin sta investendo la Francia occidentale, in particolare la costa bretone e l’ingresso della Manica, generando un’onda energica di portata eccezionale per il periodo. A partire da martedì mattina 26 agosto, la punta bretone tra Bréhat e Belle-Île affronterà onde significative di 4-5 metri, con rischio elevato di sommersione e forti mareggiate. Questo raro fenomeno meteorologico, causato dall’interazione tra la depressione atlantica e l’ex ciclone tropicale, si estenderà poi verso il Golfo di Biscaglia, colpendo anche la fascia costiera fino al confine con la Spagna con onde di 3-4 metri.

Depressione atlantica ed ex ciclone Erin: dinamica di un evento raro

L’arrivo di un’ex tempesta tropicale come Erin sulle coste europee rappresenta un evento insolito a fine agosto. La depressione formatasi tra Islanda e Regno Unito ha assorbito il sistema ciclonico, creando una vasta area di bassa pressione in grado di generare venti forti e mareggiate intense. Le previsioni annunciano raffiche oltre i 100 km/h e onde energetiche che, già dalla notte tra lunedì e martedì, si abbatteranno sulla Bretagna, con il rischio di sommersione costiera nei settori più esposti. Questo scenario è favorito dall’ampio fetch, ovvero la distanza di mare libera su cui il vento agisce, aumentando l’altezza e la potenza delle onde.

Onde energetiche: come si formano e perché sono pericolose

Le onde energetiche o onde di moto ondoso sono generate principalmente dall’azione del vento sulla superficie marina. Il vento crea inizialmente piccole increspature (onde capillari), che si trasformano progressivamente in onde lunghe e potenti man mano che aumentano intensità, velocità e fetch. In condizioni estreme come quelle attese sulla Bretagna, le onde possono raggiungere dimensioni eccezionali, trasportando grande quantità di energia cinetica e potenziale. Oltre ai rischi per la sommersione costiera e la sicurezza della navigazione, queste mareggiate rappresentano un fenomeno di forte rilievo anche per la produzione di energia rinnovabile: impianti specifici possono convertire il movimento delle onde in energia meccanica e poi in elettricità.

Previsioni per la costa atlantica e il Golfo di Biscaglia

Secondo gli ultimi aggiornamenti, la mareggiata più intensa colpirà la punta bretone (da Bréhat a Belle-Île) con onde di 4-5 metri da martedì mattina. Nel corso della giornata, la lunga onda energetica si propagherà nel Golfo di Biscaglia, interessando la fascia costiera da Belle-Île fino al confine con la Spagna con onde tra 3 e 4 metri. Il fenomeno, raro in questo periodo dell’anno, si accompagna a condizioni di moto ondoso e venti forti che aumentano il rischio di sommersione e di danni lungo le coste esposte.

Energia delle onde: una risorsa rinnovabile

L’energia delle onde rappresenta una delle più promettenti fonti di energia rinnovabile. Gli impianti di conversione sfruttano il moto ondoso per trasformare l’energia meccanica in elettricità, contribuendo alla produzione sostenibile e alla riduzione delle emissioni. Eventi come quello in corso sulla Bretagna sottolineano il potenziale di questa risorsa e la necessità di monitorare attentamente i fenomeni meteorologici estremi per garantire sicurezza e valorizzazione ambientale.

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