Clima e vino: la Francia taglia le stime sulla produzione dopo l’ondata di caldo

Il clima eccezionalmente caldo di quest’estate ha dato un duro colpo alla produzione di vino in Francia: il Ministero dell’Agricoltura ha rivisto al ribasso le previsioni per la vendemmia 2025 con 36 milioni di ettolitri di vino, contro i 37,4 che erano previsti ad agosto. È un calo dell’1% rispetto all’anno scorso e addirittura del 16% sotto la media quinquennale. La causa principale è stata l’ondata di caldo estremo che ha colpito il Paese ad agosto, accelerando la maturazione dell’uva e riducendone le dimensioni, un effetto che le piogge di fine settembre non sono riuscite a compensare.
La Francia, secondo produttore mondiale di vino dopo l’Italia e primo esportatore per valore, sta pagando un prezzo sempre più alto per gli effetti del clima che cambia. Negli ultimi due anni le produzioni sono state colpite da siccità, gelate e grandinate, mentre le misure per gestire le eccedenze hanno portato diversi viticoltori a estirpare parte dei vigneti.
Il quadro 2025 è molto variegato. Lo Champagne segna un rimbalzo del 14% rispetto all’anno scorso, con uve di buona qualità, ma resta ancora sotto del 10% rispetto alla media degli ultimi cinque anni.
Bordeaux e Languedoc-Roussillon continuano invece a soffrire: -2% e -9% rispettivamente, ben lontane dai livelli abituali.
La Borgogna tiene, ma nel vicino Beaujolais i raccolti sono scesi ai minimi da 35 anni per via di maltempo e malattie fungine.
In controtendenza la Valle della Loira, +15%, che riduce il divario con la media storica, mentre l’Alsazia arretra del 9%, toccando un -17% sulla media quinquennale.
Un ettolitro equivale a circa 133 bottiglie: in totale, a causa del clima più caldo il vino francese prodotto quest’anno sarà dunque inferiore di oltre 180 milioni di bottiglie rispetto alla media recente. Un dato che mostra ancora una volta quanto il cambiamento climatico stia ridisegnando il paesaggio vitivinicolo europeo, costringendo anche i Paesi più esperti – e più orgogliosi della loro tradizione – a fare i conti con un futuro sempre più incerto per il loro vino.
NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.