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DONE! e Save the Planet insieme per tutelare la diffusione di pratiche sostenibili

Il brand noto per i suoi zaini ed accessori realizzati con materiali ecologici si fa portavoce di un movimento più ampio di tutela ambientale e sensibilizzazione

Il marchio made in Italy di lifestyle DONE! ha intrapreso una collaborazione molto importante con Save the Planet. Nato nel 2021 dall’estro creativo della giovane imprenditrice Stefania Gnutti che ha viaggiato in tutto il mondo per comprendere cosa avrebbe potuto rivoluzionare l’universo degli accessori da viaggio, da sempre ha una visione molto chiara in merito alla connessione tra mondo della sostenibilità ambientale ed etica.

Zaini con etica sostenibile

Il brand è noto per i suoi zaini ed accessori realizzati con materiali ecologici: nylon riciclato all’80% e certificato, affiancati da una linea upcycled creata con pelli di recupero da altre produzioni. Questo approccio non solo riduce i rifiuti ma minimizza anche la necessità di produrre nuovi materiali, rendendo il processo produttivo più sostenibile. L’attenzione all’ambiente si riflette anche nei dettagli del packaging, come le dust-bag riutilizzabili e le shopper versatili e pratiche, pensate per minimizzare l’impatto ambientale.

La partnership con Save the Planet

La collaborazione nasce da valori condivisi e si concretizza in una serie di iniziative volte a sensibilizzare il pubblico sulla tutela ambientale, la produzione responsabile e le pratiche sostenibili. Una visione condivisa per un impatto positivo con l’associazione portavoce della sostenibilità, della solidarietà e dell’innovazione responsabile.

Un progetto concreto per la Foresta Amazzonica

Grazie all’incontro tra Stefania Gnutti ed Elena Stoppioni Presidente di Save the Planet, è nata la decisione di sostenere progetti ESG comuni, tra cui spicca la Scuola Agricola Rainha dos Apóstolos di Manaus, in Amazzonia. Attraverso una donazione DONE! contribuirà all’acquisto di alberi da frutto e al supporto delle attività formative della scuola. La Scuola Agricola accoglie circa 450 bambini e ragazzi nelle scuole primarie durante il giorno, mentre circa 120 adolescenti tra i 14 e i 18 anni apprendono tecniche di agricoltura e allevamento in linea con il rispetto dell’ecosistema amazzonico. Queste competenze, facilmente riproducibili nei villaggi di origine degli studenti, rendono i giovani veri custodi della foresta pluviale, contribuendo alla salvaguardia di uno dei patrimoni naturali più preziosi del Pianeta.

DONE! Missione Amazzonia

Parola di DONE!

“DONE! è più di un semplice marchio di zaini: è uno stato mentale che vogliamo lasciare nel mondo promuovendo pratiche ecologiche e responsabili. Crediamo nell’importanza di proteggere il nostro Pianeta e proprio per questo i nostri prodotti sono realizzati in nylon riciclato certificato. DONE! va oltre la produzione di zaini sostenibili; siamo convinti che l’educazione e l’apprendimento siano necessari per sensibilizzare e procedere verso l’ottenimento di cambiamenti significativi. Proprio per questo promuoviamo l’educazione delle persone verso una maggiore consapevolezza ambientale. Lo zaino per noi non è un semplice contenitore di oggetti, ma anche di cultura e conoscenza. Attraverso la nostra partnership con Save the Planet, sviluppiamo programmi e iniziative educative che coinvolgono in primo luogo le persone. Vogliamo sostenere progetti che mirano a promuovere la comprensione dei problemi ambientali e delle azioni che ciascuno di noi può intraprendere per ridurre il proprio impatto. Sostenibilità in primo luogo, educazione delle persone, zaino pieno di cultura, esperienze; per questo sosteniamo le scuole perché è da lì che parte il futuro passaporto digitale.

L’intervista a Stefania Gnutti

Ho avuto la possibilità di intervistare Stefania Gnutti, founder e CEO di DONE!. Di seguito domande e risposte

Cos’è per voi la sostenibilità?

Per DONE! la sostenibilità non è solo una filosofia che guida la creazione dei nostri prodotti, ma è un valore fondamentale che abbraccia ogni aspetto del progetto, dalla scelta dei materiali fino alla relazione con le persone e il territorio. È il punto di partenza di ogni decisione, non un obiettivo da raggiungere nel futuro, ma un impegno costante e quotidiano. La sostenibilità è insita nella nostra filosofia di vita e nel modo in cui concepiamo il brand, con l’impegno a fare le cose bene, come recita il mio motto Well done is better than well said. Questo significa che preferiamo agire concretamente, con trasparenza e responsabilità, piuttosto che limitarci a parole o buone intenzioni. Per DONE! sostenibilità significa anche innovazione, qualità e durabilità, per creare prodotti che rispettino l’ambiente senza rinunciare a funzionalità e stile. Inoltre, crediamo che la sostenibilità debba essere inclusiva e partecipativa: coinvolgiamo le comunità locali, promuoviamo la consapevolezza e lavoriamo per costruire un futuro migliore, dove ogni scelta abbia un impatto positivo sul Pianeta e sulle persone.

 

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Le idee alla base della creazione dei vostri zaini, sono venute viaggiando e confrontandoti con diverse realtà; quali zone del mondo hai percepito come più attente all’ambiente e quali meno?

Viaggiando molto ho sviluppato l’idea dei miei zaini osservando le persone nei loro contesti quotidiani, in diverse parti del mondo. Mi ha sempre affascinato il modo in cui ognuno vive lo spazio, si muove e si organizza, e da lì è nata la volontà di creare uno zaino che fosse funzionale ma anche rispettoso dell’ambiente. Dalla mia esperienza, le pratiche più attente alla sostenibilità le ho riscontrate in alcune aree dell’Amazzonia, dove il legame con la natura è ancora profondamente vivo, e nei Paesi del Nord Europa, come Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia, che hanno una cultura molto avanzata in termini di economia circolare, materiali riciclati e consapevolezza ambientale. Anche il Giappone mi ha colpito per la cura nei dettagli e la filosofia del “mottainai”, che promuove il rispetto per gli oggetti e il rifiuto dello spreco. In altri contesti, più urbanizzati o meno attenti alle politiche ambientali, questa consapevolezza è ancora limitata. Ed è proprio lì che ho sentito più forte il bisogno di proporre uno zaino che potesse ispirare un approccio diverso, più consapevole e responsabile.

 

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Secondo te, come siamo messi in Italia? Possiamo ritenerci virtuosi?

In Italia la situazione è complessa. È forse il Paese dove è più difficile farsi conoscere perché tutto è molto basato sui trend del momento, spesso dominati da mode passeggere e da un mercato che premia l’immediato piuttosto che la sostenibilità a lungo termine. Tuttavia, c’è una crescente attenzione verso la sostenibilità e una curiosità rispettosa da parte delle persone, che si avvicinano con interesse e senza secondi fini economici. Questo atteggiamento è importante perché rappresenta una realtà con cui misurarsi e da cui partire per diffondere una cultura più consapevole. Inoltre, vediamo un fermento positivo nelle nuove generazioni, sempre più attente e informate, che chiedono trasparenza e responsabilità ai brand.

I vostri prodotti sono realizzati in nylon riciclato certificato; come possono andare d’accordo ottime performance e cura dell’ambiente?

Il nylon riciclato che utilizziamo è estremamente trasversale e performante. È un materiale che garantisce durata, resistenza e facilità di manutenzione, ad esempio si può pulire comodamente in lavatrice. Questo ci permette di unire funzionalità e rispetto ambientale senza compromessi, offrendo prodotti di alta qualità e sostenibili. Inoltre, il nylon riciclato riduce significativamente l’impatto ambientale rispetto al nylon vergine, poiché evita l’estrazione di nuove risorse petrolchimiche e contribuisce a diminuire i rifiuti plastici. Scegliere questo materiale significa anche promuovere un’economia circolare, valorizzando materiali già esistenti e trasformandoli in prodotti durevoli nel tempo. In questo modo, uniamo innovazione tecnologica e responsabilità ambientale, dimostrando che sostenibilità e performance possono davvero convivere.

Com’è nata la partnership con Save the Planet?

La partnership con Save the Planet è nata ancor prima di avviare ufficialmente il progetto DONE! Ho contattato direttamente la direttrice, Elena Stoppioni, perché credevo fortemente in una sinergia tra i nostri valori e obiettivi. Volevo che il nostro brand non fosse solo un prodotto sostenibile ma anche parte attiva di un movimento più ampio di tutela ambientale e sensibilizzazione. Da subito abbiamo trovato un terreno comune di intenti e da lì è partita una collaborazione che continua a crescere, con l’obiettivo di fare la differenza insieme.

DONE! Missione Amazzonia

Fare qualcosa per il Pianeta per voi, oltre ad avere corrette abitudini, è poter istruire, creare maggiore consapevolezza e cultura. Come si approcciano a voi le persone del posto?

Le persone con cui collaboro, ad esempio in Amazzonia, si avvicinano con estremo rispetto e una genuina curiosità, mosse soprattutto dal desiderio di condividere la propria cultura e conoscenza. Sono loro che mi aiutano a dimensionare il mio impegno e a capire come agire concretamente per generare un impatto positivo e duraturo. Per me, l’educazione e la formazione sono strumenti fondamentali per creare una nuova generazione di custodi del Pianeta, capaci di preservare le risorse naturali e valorizzare il patrimonio culturale in modo sostenibile.

DONE! Missione Amazzonia

Puoi darmi un report su “Missione Amazzonia”?

La “Missione Amazzonia” è stata un’esperienza che ha rappresentato perfettamente ciò in cui credo e ciò che voglio trasmettere con DONE!: un’attenzione autentica per la natura e per la persona, due dimensioni che per me sono inscindibili. Come founder del brand, ho sempre immaginato DONE! non solo come un marchio di accessori sostenibili ma come un progetto culturale che metta al centro il rispetto; rispetto per l’ambiente ma anche per le persone che lo abitano, a partire dai più giovani. La collaborazione con Save The Planet ci ha portato in Amazzonia, alla Scuola Agricola Rainha dos Apóstolos di Manaus, una realtà virtuosa che forma centinaia di bambini e adolescenti all’agricoltura e all’allevamento sostenibile. Lì ho visto come l’educazione può davvero generare un impatto duraturo, non solo sulla terra, ma anche sul futuro di chi la vive. Durante la missione, dal 21 al 29 aprile 2025, ho avuto l’opportunità di incontrare studenti incredibili, motivati a imparare per migliorare le proprie comunità. È stato naturale per noi regalare zaini DONE! agli studenti più meritevoli: perché uno zaino può sembrare un gesto semplice, ma è anche un segno di fiducia, un contenitore di sogni e possibilità. In DONE! crediamo che prendersi cura dell’ambiente sia un atto di amore verso l’umanità. E viceversa: educare, sostenere, valorizzare le persone è il modo più concreto per costruire un mondo più sostenibile. Questo viaggio in Amazzonia è stato il primo passo di un impegno più grande, che unisce bellezza, etica e responsabilità.

Escola Agrícola Rainha dos Apóstolos

Progetti per il futuro?

Stiamo lavorando ad un progetto molto importante legato alla Foresta Amazzonica, che prevede la realizzazione di uno zaino dedicato, chiamato “zaino amazzonico” che però non si limita alla creazione di un prodotto funzionale e sostenibile, ma si inserisce in un più ampio percorso educativo e culturale. Lo zaino diventa infatti un vero e proprio bagaglio culturale, simbolo di un legame profondo con il territorio e le comunità locali. Accanto alla realizzazione dello zaino, stiamo sviluppando un programma di formazione e supporto sempre rivolto alla Scuola Agricola Rainha dos Apóstolos di Manaus, con l’obiettivo di promuovere l’educazione ambientale e l’agricoltura sostenibile. Crediamo che l’educazione sia lo strumento chiave per formare una nuova generazione di custodi della foresta, in grado di preservare le risorse naturali e valorizzare il sapere tradizionale. Attraverso questo progetto, vogliamo unire creatività, sostenibilità e responsabilità sociale in iniziative concrete che guardano al futuro con speranza, trasformando lo zaino amazzonico in un simbolo tangibile di impegno e condivisione culturale, capace di raccontare storie, tradizioni e valori di un territorio unico al mondo.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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