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“Il legno giusto per lo scopo giusto”. ATIBT è un’associazione di categoria che rappresenta il settore delle foreste tropicali private. L’intervista

Disboscare in modo responsabile significa preservare la foresta e quindi acquistare legno tropicale certificato porta a sostenere pratiche forestali che rispettano gli ecosistemi e le persone

ATIBT è un’associazione di categoria che rappresenta il settore delle foreste tropicali private: promuove il commercio sostenibile, etico e legale del legname come risorsa naturale e rinnovabile. È riconosciuta a livello internazionale come custode della nomenclatura dei legni tropicali, in particolare dall’Organizzazione Mondiale delle Dogane e dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura. Si tratta di un’attività fondamentale per lo sviluppo socio-economico dei Paesi produttori e consumatori. Si impegna per fornire agli addetti ai lavori e al grande pubblico un numero significativo di notizie istituzionali, tecniche e commerciali sui grandi temi che interessano questo settore: la promozione della legalità, la gestione sostenibile delle foreste, il miglioramento delle modalità di lavorazione industriale del legname e la promozione di specie.

ATIBT/FAIR&PRECIOUS

La competenza tecnica viene accresciuta dalla diversità della sua base associativa: aziende private del settore forestale, attori industriali e commerciali, istituzioni internazionali e nazionali, Stati firmatari della Convenzione ATIBT, istituti di ricerca, associazioni professionali e non, fornitori di attrezzature, transito, trasporto e altri servizi relativi all’industria del legno. Assicura una migliore conoscenza della materia prima, il legno, in termini di utilizzo, industrializzazione, consumo e promozione. Sostiene i sistemi di certificazione forestale nazionali e internazionali al fine di aumentarne la trasparenza e la credibilità.

Ho avuto la possibilità di intervistare il direttore generale Benoît Jobbé Duval. Di seguito domande e risposte

L’ATIBT, fondata nel 1951, è al servizio dell’industria del legno tropicale; si parte dalla foresta fino ad arrivare al consumatore finale. Cosa significa e come si può avere una gestione sostenibile e responsabile delle foreste tropicali?

ATIBT promuove l’utilizzo del legno tropicale certificato e sostiene un’industria responsabile lungo l’intera catena del valore. È un’associazione che riunisce un’ampia gamma di attori a diversi livelli: produttori che gestiscono concessioni forestali (principalmente in Africa centrale, ma anche in America Latina), importatori, commercianti, consulenti, istituti di ricerca, associazioni e ONG. Con i nostri progetti, il principale strumento d’azione è supportare lo sviluppo di una filiera sostenibile delle foreste tropicali e del legno. Esistono infatti strumenti per garantire le buone pratiche: i piani di gestione forestale, che organizzano il taglio selettivo degli alberi, i principi EFIR (Reduced Impact Logging), gli schemi di certificazione della gestione sostenibile (FSC e PEFC/PAFC) che rispondono a particolari specifiche tecniche, ecc. Tutto ciò consente una corretta gestione delle foreste tropicali, evitando di prelevare più del tasso di rigenerazione naturale.

Benoît Jobbé Duval

Quali sono i vantaggi di avere legno tropicale certificato e come i Paesi importatori possono avere le garanzie che sia così?

In primo luogo è vantaggioso l’utilizzo del legno rispetto ad altri materiali concorrenti con un’elevata impronta ambientale, in quanto si tratta di un materiale rinnovabile e rispettoso dell’ambiente. Alcune specie di legno tropicale, in particolare, hanno caratteristiche tecniche molto interessanti in termini di resistenza e durata nel tempo: legni come il Tali, ad esempio, sono per loro natura molto resistenti all’umidità e sono quindi un’ottima scelta per gli usi esterni. Sosteniamo il principio de “il legno giusto per lo scopo giusto”. Optare per il legno tropicale certificato garantisce che la sua produzione non contribuisca alla deforestazione: al contrario, i gestori forestali certificati sono attivi nella conservazione delle foreste tropicali, perché danno un valore economico alle foreste garantendone il mantenimento anziché alimentare la deforestazione a vantaggio di altre colture come il cacao, rappresentando anche una fonte di reddito per la popolazione locale. Per i Paesi importatori, l’acquisto di legname tropicale certificato è un modo di sostenere gli sforzi delle aziende impegnate nella gestione sostenibile: FSC e PEFC certificano anche le cosiddette “Catene di Custodia” che tracciano il legname dalla foresta al consumatore finale. Un’azienda che importa legname può conformarsi a un certificato di “Catena di Custodia”.

ATIBT/FAIR&PRECIOUS

Perché si occupa in particolare della zona delle foreste africane?

ATIBT è molto presente nel bacino del Congo, in primo luogo per ragioni storiche e in secondo luogo per ragioni di risorse. Siamo una piccola squadra, distribuita tra la Francia, Paese in cui si trova la sede centrale dell’associazione e il bacino del Congo. L’associazione possiede una sede a Brazzaville ed è molto attiva anche in Gabon e Camerun. Allo stesso tempo anche l’Africa occidentale, in particolare la Costa d’Avorio, rappresenta una regione con cui interagiamo spesso e che è oggetto di molte riflessioni, dal momento che l’obiettivo è quello di contribuire a ripristinare una copertura forestale attualmente estremamente degradata. Tuttavia, non limitiamo le nostre azioni solo a questo bacino, ad esempio interagiamo regolarmente con gli operatori del settore del Sud-Est asiatico. Abbiamo anche un numero crescente di membri attivi in America Latina, tra cui il primo operatore forestale Fair&Precious (un collettivo di attori molto impegnati avviato da ATIBT nel 2016) con sede al di fuori del bacino del Congo, in Brasile. L’obiettivo di ATIBT è la promozione del legname tropicale certificato e della gestione sostenibile delle foreste tropicali nel loro complesso.

ATIBT/IFO

Molto importante per l’associazione è educare sia le comunità locali che gli acquirenti europei: come hanno accolto le persone del posto i vostri progetti? Secondo voi è possibile fare capire realmente l’importanza della sostenibilità?

Le popolazioni che vivono all’interno o in prossimità delle concessioni forestali devono essere tenute in considerazione dalle aziende forestali al momento della certificazione. Questo è un requisito dei marchi FSC e PEFC, i quali hanno entrambi una connotazione di tipo sociale. I Responsabili dei Programmi Sociali, ruolo che abbiamo recentemente presentato sul nostro sito web, mirano a coniugare le attività dell’azienda con quelle delle popolazioni, in particolare garantendo loro la conservazione dei diritti d’uso consuetudinari. I team che si occupano dell’aspetto sociale delle aziende insieme alle popolazioni locali mappano e segnalano nella foresta le aree di interesse economico e culturale, le zone protette in cui è vietata la caccia, ecc. Le aziende certificate, inoltre, costruiscono centri di assistenza e svolgono attività di tipo sanitario. In breve, l’ATIBT sostiene il settore delle foreste tropicali e del legno certificato per i suoi vantaggi ambientali, ma anche perché va a beneficio delle popolazioni locali: gli aspetti socioeconomici e ambientali sono inscindibili.

ATIBT-FAIR&PRECIOUS

Per quanto riguarda gli acquirenti europei, la sensibilizzazione è un compito a lungo termine che è al centro delle nostre azioni. Il legno tropicale ha una cattiva reputazione basata su pregiudizi e fatti errati: quando spieghiamo come stanno realmente le cose e che non bisogna mettere sullo stesso piano il legno tropicale proveniente dal disboscamento illegale, che ha effettivamente contribuito alla deforestazione e potenzialmente alla depredazione delle popolazioni, e il legno tropicale certificato, le persone capiscono. Il messaggio può sembrare controintuitivo, ma in realtà è molto semplice: disboscare in modo responsabile significa preservare la foresta e quindi acquistare legno tropicale certificato contribuisce a sostenere pratiche forestali che rispettano gli ecosistemi e le persone. Attualmente, uno dei nostri obiettivi è anche quello di migliorare il consumo responsabile di legno tropicale nei Paesi produttori dell’Africa centrale e occidentale. Infatti, anche il mercato locale deve orientarsi verso il consumo di legno legale e sostenibile, cosa che generalmente non avviene, poiché il mercato locale è spesso rifornito dal settore informale.

ATIBT/IFO

“Agire ogni giorno” è il credo del programma Fair&Precious. Il 2030 si sta avvicinando; riusciremo a diventare tutti un po’ più virtuosi e a raggiungere i traguardi fissati nell’Agenda ONU?

I 10 impegni del programma Fair&Precious si basano sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e contribuiscono all’attuazione di 12 di essi, in particolare l’OSM 1 “Sradicamento della povertà”, l’OSM 7 “Utilizzo di energie rinnovabili” e l’OSM 15 “Vita sulla Terra”. La chiave del successo non è solo nelle nostre mani, ma stiamo facendo il possibile con i nostri mezzi per partecipare collettivamente al raggiungimento di questi obiettivi, perché l’urgenza c’è.

ATIBT/FAIR&PRECIOUS

Le foreste dell’Africa centrale si estendono su 240 milioni di ettari, ricoprono 11 Paesi e costituiscono una delle ultime foreste primarie del mondo, con un’eccezionale riserva di biodiversità: si contano più di 10.000 specie vegetali registrate. In media ogni anno ne sono abbattuti più di 3 milioni di ettari: il 10% della superficie è destinata all’estrazione mineraria (oro, rame, cobalto, diamanti) che porta alla distruzione permanente del suolo. Tra le altre cause legate alla deforestazione ci sono inoltre la conversione in terreni agricoli, il disboscamento illegale, il commercio di legname tropicale, l’espansione delle aree urbane e la crescita demografica. Questo continuo deforestamento è una minaccia per la nostra sopravvivenza e di fronte all’urgente necessità di combattere questa problematica, l’ATIBT, attraverso il suo programma Fair&Precious, agisce quotidianamente per preservare le foreste del bacino del Congo.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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