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Crisi climatica, piogge future più estreme di quanto si pensasse: l’analisi

Secondo l'analisi di nuovi modelli climatici ad alta risoluzione, le precipitazioni future potrebbero essere molto più estreme di quanto si pensasse in un contesto ad alte emissioni

La crisi climatica fa aumentare sempre di più il rischio di fenomeni meteo estremi, come si è visto in particolare durante la scorsa estate. Secondo una nuova generazione di modelli climatici e l’ultima valutazione dell’IPCC, le precipitazioni future potrebbero essere molto più estreme di quanto si pensasse in precedenza. La nuova analisi, infatti, utilizza come termine di paragone quanto emerso appena due anni fa alla COP25 di Madrid.

I nuovi calcoli, che utilizzano uno scenario ad alte emissioni con circa 3°C di riscaldamento entro il 2070, mostrano per esempio che a Glasgow, dove è attualmente in corso la COP26, il numero di giorni in cui si registreranno 30 mm o più di pioggia in un’ora – vale a dire 30 litri di acqua per ogni metro quadrato di superficie -, potrebbe essere 3,5 volte più probabile rispetto agli anni ’90. A Londra, 30 mm di pioggia in un’ora potrebbero essere 2,5 volte più probabili. La soglia dei 30 mm di pioggia in un’ora è spesso utilizzata per attivare gli avvisi di inondazioni improvvise, spiega il Met Office.

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Crisi climatica, la nuova analisi prende in considerazione un contesto ad alte emissioni più elevato di quello previsto alla COP26 ma l’urgenza rimane comunque elevata

I nuovi calcoli climatici – che hanno utilizzato le ultime proiezioni UKCP Local, le quali forniscono nuove capacità -, fanno riferimento a un contesto ad alte emissioni più elevato di quello previsto alla COP26 di Glasgow ma a livello di urgenza non cambia niente. Gli ultimi fenomeni alluvionali che hanno travolto soprattutto l’Europa centrale l’estate scorsa, con alcune zone che hanno ricevuto fino a due mesi di pioggia in due giorni, mostrano appunto che l’urgenza di ridurre le emissioni e preparare la società ad essere più resiliente alle precipitazioni estreme è molto più elevata di quanto si pensasse. Oltre all’aumento delle precipitazioni intense, anche il numero dei giorni in cui sarà possibile sperimentare 80 mm di pioggia in 24 ore potrebbe diventare 4,5 volte più probabile a Glasgow entro il 2070.

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Non solo precipitazioni più estreme ma anche tempeste più lente con quantità di pioggia elevate

Oltre all’intensità delle precipitazioni orarie, i nuovi modelli climatici ad alta risoluzione prevedono anche tempeste più lente, con tassi di pioggia elevati sostenuti per diverse ore. Ciò ha gravi conseguenze per il cambiamento del rischio di alluvione, come si è visto in Europa centrale la scorsa estate. Un recente studio portato avanti dagli scienziati del Met Office e della Newcastle University ha mostrato come le tempeste lente, con un potenziale di accumuli di pioggia molto elevati, saranno 14 volte più frequenti in tutta Europa entro il 2100 in uno scenario di alte emissioni in cui il riscaldamento globale raggiunge i 4,3°C.

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La scienziata del clima del Met Office, la professoressa Lizzie Kendon, ha dichiarato: “I recenti sviluppi nelle proiezioni climatiche ad alta risoluzione ci consentono di esaminare i cambiamenti nelle future precipitazioni estreme con dettagli senza precedenti. Stiamo vedendo che gli eventi di pioggia estrema stanno diventando sia più frequenti che più intensi come conseguenza del cambiamento climatico indotto dall’uomo. Riducendo le nostre emissioni di gas serra – afferma -, si possono evitare gli impatti peggiori ma le organizzazioni e gli individui devono essere resilienti ai cambiamenti del clima che stiamo già affrontando”.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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