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Neve sul monte Fuji: prima nevicata dell’anno con 21 giorni di ritardo rispetto alla media

La neve è tornata a imbiancare il monte Fuji, in Giappone, ma con un notevole ritardo rispetto alla media storica. La cima della montagna più alta e simbolica del Paese, con i suoi 3.776 metri, si è coperta di bianco il 23 ottobre 2025: 21 giorni più tardi rispetto al periodo medio registrato dall’Agenzia meteorologica giapponese, che monitora il fenomeno dal 1894.

Nonostante il ritardo rispetto alla media, la prima neve sul Fuji è arrivata prima dell’anno scorso, quando la vetta si imbiancò solo il 7 novembre – la nevicata più tardiva mai registrata. Il cambiamento di quest’anno segna un piccolo anticipo, ma conferma la tendenza degli ultimi anni a una maggiore variabilità nelle condizioni climatiche del Giappone.

L’estate più calda mai registrata

Secondo l’agenzia meteorologica, il 2025 è stato caratterizzato da temperature eccezionalmente elevate, con un nuovo record assoluto ad agosto: 41,8 °C nella città di Isesaki, a nord-ovest di Tokyo. Ondate di calore così prolungate influenzano anche la tempistica della neve e le prime gelate, soprattutto sulle montagne più alte come il Fuji.

Una montagna simbolo che cambia volto

Il monte Fuji, sacro e iconico, è da sempre legato all’immaginario collettivo del Giappone. La sua cima innevata ha ispirato artisti e poeti per secoli, tra cui Katsushika Hokusai, autore della celebre Grande onda di Kanagawa, in cui la montagna appare sullo sfondo. Oggi, la neve che tarda ad arrivare sulla sua vetta diventa anche un segnale del mutamento climatico in corso.

Cos’è la “prima nevicata” ufficiale

L’osservatorio di Kofu definisce la “prima nevicata” come il momento in cui, dopo l’estate, la montagna appare visibilmente ricoperta di neve o mostra “precipitazioni solide bianche” osservabili dal basso. Quest’anno, l’evento è stato confermato giovedì 23 ottobre grazie a osservazioni aeree e terrestri.

Neve e clima: un segnale da non ignorare

Sebbene gli esperti non indichino una causa diretta per il ritardo della neve sul monte Fuji, le temperature sempre più elevate e la maggiore instabilità stagionale mostrano un chiaro collegamento con i cambiamenti climatici. La neve arriva ma più tardi, meno abbondante e per periodi più brevi: un fenomeno che non riguarda solo il Giappone, ma tutte le regioni montane del pianeta.


NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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