Territorio

Incendi in Grecia: a un anno dalle fiamme, il suolo si surriscalda fino a 10 gradi in più

Gli incendi in Grecia non lasciano dietro di sé solo paesaggi anneriti e case distrutte, ma anche conseguenze più silenziose e persistenti: un innalzamento significativo della temperatura del suolo. È quanto emerge da una nuova analisi condotta dall’unità Meteo del National Observatory of Athens, che ha confrontato i dati satellitari prima e dopo il grande incendio dell’agosto 2024 che colpì l’area tra Varnavas e Penteli, a nord della capitale.

Utilizzando immagini ad alta risoluzione del satellite Landsat-9, i ricercatori hanno rilevato che la temperatura superficiale del terreno, undici mesi dopo l’incendio, è aumentata fino a 10 °C in alcune zone rispetto ai valori registrati nell’estate precedente. Non si tratta di un’anomalia meteorologica, ma di un effetto diretto della scomparsa della vegetazione, che altera in profondità l’equilibrio energetico della superficie terrestre.

Il confronto tra due periodi caldi, luglio 2024 (prima dell’incendio) e giugno 2025, rivela che la perdita di vegetazione ha modificato profondamente l’equilibrio energetico della superficie terrestre. Le aree bruciate, spoglie di copertura vegetale, assorbono più calore e si raffreddano più lentamente, con conseguenze dirette sul microclima locale.

«Nonostante sia trascorso un periodo di tempo significativo, la perdita di vegetazione continua ad avere un forte impatto sul bilancio energetico dell’area, determinando un significativo riscaldamento superficiale.», si legge nel rapporto. Le aree incendiate riflettono meno radiazione e si raffreddano più lentamente, creando un contesto più favorevole a nuove ondate di calore e stress ecologico.

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Crediti: unità Meteo del National Observatory of Athens

Il rapporto segnala che, sebbene le misurazioni riguardino la temperatura superficiale del terreno, è plausibile attendersi un aumento anche nell’aria circostante, seppur meno marcato. Si tratta di un effetto secondario ma significativo, che può aggravare lo stress termico e le condizioni ambientali delle aree colpite.

In un contesto in cui le estati in Grecia diventano sempre più calde, secche e ventose, le conseguenze di un singolo incendio si estendono ben oltre i giorni dell’emergenza. Nell’estate 2024, considerata la più calda mai registrata nel Paese, diecimila ettari di territorio andarono in fumo e una persona perse la vita. Ma i danni continuano a propagarsi nei mesi successivi, in silenzio, sotto forma di aumento delle temperature locali e rischio di desertificazione.

I risultati dell’analisi forniscono un segnale ulteriore di come la crisi climatica e la gestione del territorio siano sempre più intrecciate. «La distruzione della vegetazione forestale dovuta agli incendi comporta un aumento significativo della temperatura del suolo, con possibili impatti sul microclima e sull’equilibrio ecologico generale dell’area», conclude il rapporto.


NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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