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Clima Italia, Giugno 2025 rovente e secchissimo: +2,7 °C sulla media, piogge più che dimezzate

Come previsto dai modelli stagionali e confermato dai dati ufficiali, il mese di giugno 2025 si chiude con un bilancio climatico segnato da temperature eccezionalmente alte e una drammatica scarsità di precipitazioni.

Clima Italia, giugno al terzo posto tra i più caldi mai registrati

Secondo le prime elaborazioni dei dati, a Giugno in Italia il clima ha fatto registrare un’anomalia di ben 2,7 gradi al di sopra della media del trentennio di riferimento 1991–2020. Temperature che collocano giugno 2025 al terzo posto nella classifica dei mesi di giugno più caldi mai registrati, subito dietro al 2022 (+2,8 °C) e al celebre giugno 2003, che resta il più estremo con un’anomalia di +3,3 °C, ma anche con un numero molto maggiore di giornate eccezionalmente calde.

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Preoccupa anche la scarsità di precipitazioni

Sul fronte delle precipitazioni, la situazione è ancora più critica. Il deficit pluviometrico è stato del -61% a livello nazionale, ben peggiore rispetto a quello del bollente giugno 2003 (-37%) e secondo solo al giugno 2019, quando le piogge mancarono per il -73%. In media, si sono registrati solo 1,8 giorni piovosi in tutto il mese.

Si conferma così un trend ormai consolidato, fatto di estati che iniziano sempre prima e diventano progressivamente più calde e secche. L’anomalia termica combinata al deficit idrico aggrava il rischio di stress per i sistemi agricoli e forestali, aumentando la pressione su territori già fragili e il pericolo di incendi.

I dati del clima in Italia nel giugno 2025 non sono un’eccezione, ma l’ennesimo campanello d’allarme climatico: il riscaldamento accelera, in un contesto in cui l’adattamento diventa ogni giorno più urgente.

Simone Abelli

È meteorologo presso Meteo Expert dal 1999. Nel 1995 consegue la laurea a pieni voti in Fisica con una tesi sull’analisi statistica delle situazioni meteorologiche legate agli eventi alluvionali che hanno interessato l’Italia. Dal 1996 al 1998 svolge attività di ricerca nell’ambito del progetto europeo MEDALUS sul problema della desertificazione nel Mediterraneo. Dal 2008 al 2015, diviene uno dei meteorologi di riferimento delle reti televisive Mediaset. Principali pubblicazioni: “Il clima dell’Italia nell’ultimo ventennio” e “Manuale di meteorologia”.

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