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Sciopero per il clima, un fiume di musica e colore nel centro di Milano

Oltre 5 mila persone, fanno sapere gli organizzatori, sono scese in piazza a Milano per chiedere giustizia climatica e lo stop alla guerra

Il 25 marzo 2022 le attiviste e gli attivisti sono tornati a riempire le piazze di tutto il mondo per lo Sciopero Globale per il Clima proclamato da Fridays For Future. #PeopleNotProfit lo slogan al centro della mobilitazione, Persone e non Profitto. Chiediamo, spiegano gli attivisti di Fridays For Future Italia proclamando lo sciopero, «che i paesi del Nord del Mondo garantiscano dei risarcimenti climatici alle comunità più colpite e che i leader mondiali smettano di fare discorsi pieni di greenwashing e intraprendano una vera azione per la salvaguardia del clima».

Le nazioni ricche sono responsabili del 92% delle emissioni globali, e l’1% più ricco della popolazione mondiale è responsabile del doppio dell’inquinamento prodotto dal 50% più povero.

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Fridays For Future

Sciopero per il clima: le voci da Milano

La redazione di IconaClima ha seguito i partecipanti allo Sciopero per il Clima organizzato da Fridays For Future a Milano, dove un fiume colorato di migliaia di persone si è snodato per le vie del centro al grido di People Not Profit. Partito da Cairoli, il corteo ha attraversato il centro fino a Porta Venezia. Tante le persone che hanno deciso di prendere parte allo sciopero: erano soprattutto studenti e giovanissimi, ma non solo. Secondo quanto ci hanno riferito gli organizzatori, a Milano sono scese in piazza oltre 5 mila persone.

Cartelloni e slogan, musica e danze si sono susseguite lungo tutto il percorso per chiedere giustizia climatica e l’addio ai combustibili fossili. Ad accompagnare il corteo dello Sciopero per il Clima c’era però anche una gigantesca bandiera della pace: quello della guerra è stato infatti uno dei temi chiave della mobilitazione in tutto il mondo e i colori dell’arcobaleno hanno dominato la scena anche nei cortei italiani.

 

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In corteo non solo Fridays For Future ma anche altre realtà dell’attivismo e della politica. Come Extinction Rebellion, che prima di unirsi alla manifestazione è entrato in azione di mattina in Corso Buenos Aires con un blocco del traffico che è stato interrotto dallo sgombero della polizia.

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Abbiamo parlato con Angelo e Gaia, gli attivisti che hanno fermato il traffico, e ci hanno raccontato che la reazione dei conducenti rimasti coinvolti nel blocco non è stata solo negativa. Al contrario: “Abbiamo dato a tutti delle lettere in cui spiegavamo perché stavamo agendo in quel modo”, ci hanno raccontato, “e molti le hanno lette”. “Un camionista ha abbassato il finestrino e mi ha offerto dell’acqua“, ci ha detto Angelo.

 

Per approfondire:

Giustizia climatica: le nazioni più ricche devono porre fine alla produzione di petrolio e carbone entro il 2034

La guerra dell’acqua: le risorse idriche sempre più al centro dei conflitti

Crisi energetica: le 10 proposte di Greenpeace, WWF e Legambiente per liberarsi dal gas russo

 

Valeria Capettini

Laurea triennale in Lettere e magistrale in Comunicazione, dal 2021 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Nel 2016 sono entrata a far parte della squadra di Meteo Expert: un'esperienza che mi ha insegnato tanto e mi ha permesso di avvicinarmi al mondo della climatologia lavorando fianco a fianco con alcuni dei maggiori esperti italiani in questo settore. La crisi climatica avanza, con conseguenze estremamente gravi sull’economia, sui diritti e sulla vita stessa delle persone. Un'informazione corretta, approfondita e affidabile è più che mai necessaria.

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