Il Servizio Civile Ambientale potrebbe essere inserito nel Recovery Plan
Il plauso del ministro della Transizione Ecologica alla proposta avanzata da FacciamoECO: «un'ottima idea»
«Ho letto e apprezzato la proposta di creare un servizio civile ambientale», ha detto il ministro della Transizione Ecologica in un recente comunicato, sostenendo che si tratti di «un’ottima idea».
La proposta è stata lanciata questa settimana in una conferenza stampa alla Camera dai deputati di FacciamoECO – Federazione dei Verdi Andrea Cecconi, Lorenzo Fioramonti, Alessandro Fusacchia, Antonio Lombardo e Rossella Muroni.
L’idea è quella di permettere ai giovani fino a 35 anni di svolgere il servizio civile ambientale, seguendo un «percorso formativo e professionalizzante», finalizzato «alla manutenzione del territorio, al monitoraggio e all’aggiornamento di dati, alla formazione e alla divulgazione». I parlamentari Verdi hanno sottolineato che si tratterebbe di un servizio «adeguatamente retribuito, e declinato in attività coerenti con il Piano Nazionale per l’Adattamento al Cambiamento Climatico, quali la piantumazione di alberi, il rimboschimento di crinali e la messa in sicurezza il territorio. Un servizio per il bene comune che aiuterebbe anche a diffondere una cultura della prevenzione».
«Credo possa essere una valida occasione formativa e lavorativa per i giovani – ha commentato Cingolani -, un percorso professionalizzante per prepararli alle future sfide della transizione ecologica». Il ministro ha fatto sapere anche che «è in corso una riflessione per valutare come inserirlo nel Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resistenza, noto anche come Recovery Plan, ndr) e nelle iniziative a esso correlate».
«È una strada sicuramente da esplorare», ha sottolineato.
A questo link è possibile consultare il documento completo relativo alla proposta avanzata da FacciamoECO.