A Lampedusa hanno trovato dei pipistrelli africani: per l’Europa è una specie nuova e da proteggere

Per la prima volta in Europa è stata documentata, a Lampedusa, la presenza dei pipistrelli africani Miniopterus maghrebensis, il pipistrello algerino alato, una specie finora ritenuta esclusiva del Nord Africa. Lo conferma uno studio appena pubblicato sulla rivista Mammalian Biology da un gruppo di ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e del National Biodiversity Future Center (NBFC).
Lampedusa, isola nel cuore dello Stretto di Sicilia tra Europa e Africa, è stata al centro di una campagna di monitoraggio approfondita condotta da Cnr-Irsa di Verbania, Cnr-Iret di Firenze e NBFC. Usando metodi non invasivi – monitoraggio acustico automatico, ispezioni di siti sotterranei e analisi genetiche su campioni di guano – gli studiosi hanno voluto chiarire la composizione faunistica di un territorio poco studiato, ma di grande interesse conservazionistico.
«Le piccole isole, per loro natura, ospitano ecosistemi delicatissimi e vulnerabili a perturbazioni ambientali e climatiche anche minime. Inoltre, la crescente scarsità di risorse idriche legata ai cambiamenti climatici può rappresentare un fattore critico per la sopravvivenza dei chirotteri, che necessitano della presenza di fonti d’acqua per l’idratazione e la termoregolazione», spiega Fabrizio Gili, ricercatore del Cnr-Irsa che ha fatto parte del team di ricerca.
Nonostante alcune segnalazioni sporadiche di pipistrelli a Lampedusa, l’isola non era mai stata studiata sistematicamente. Il lavoro sul campo, svolto nell’ottobre 2024, ha visto l’ispezione di numerosi rifugi naturali e artificiali, inclusi bunker della Seconda guerra mondiale spesso usati come ripari. Le analisi genetiche, condotte nei laboratori del Cnr-Iret di Firenze su escrementi raccolti presso il vecchio cimitero dell’isola, hanno confermato, per la prima volta in Europa, la presenza del miniottero del Maghreb (Miniopterus maghrebensis), specie finora nota solo in Marocco, Algeria e Tunisia.

Il risultato della ricerca amplia i confini geografici della specie e presenta importanti implicazioni di conservazione, spiega in una nota il Consiglio Nazionale delle Ricerche.
In Europa, infatti, tutte le specie di pipistrelli sono legalmente protette. L’inclusione di questa specie di pipistrelli nel territorio europeo comporta automaticamente l’estensione delle misure di tutela previste dall’Accordo sui pipistrelli (Eurobats), un trattato internazionale sotto la Convenzione sulla conservazione delle specie migratorie. Con questo inserimento, il numero di specie protette in Europa sale a 56.
Lo studio ha inoltre rilevato la presenza di almeno altre sette specie di pipistrelli sull’isola, tra cui la Plecotus gaisleri – finora nota in Europa solo a Malta e Pantelleria – e la Rhinolophus mehelyi, specie mediterranea con distribuzione frammentata. Per entrambe sono stati identificati nuovi aplotipi mitocondriali endemici di Lampedusa, segno di isolamento genetico e valore conservazionistico unico.
«Questo dato sottolinea il valore unico delle popolazioni di pipistrelli delle piccole isole, che rappresentano veri scrigni di diversità genetica e che pertanto necessitano di particolare attenzione conservazionistica», sottolinea Gili. «Come spesso accade in questi contesti, alcune delle componenti più preziose della biodiversità rischiano di scomparire prima ancora di essere comprese appieno».
NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.