
Il Brasile è stato colpito negli ultimi giorni da devastanti alluvioni in due degli stati più popolosi, San Paolo e Rio de Janeiro. Al momento si contano almeno 29 morti e decine di persone risultano disperse. In migliaia hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni, distrutte da colate di fango e detriti. Solo lo scorso gennaio 50 persone avevano perso la vita dopo le piogge alluvionali che avevano interessato lo stato di Minas Gerais. Le zone colpite contano più di 83 milioni di persone e le alluvioni hanno interessato in modo pesante soprattutto i quartieri più poveri che sono stati letteralmente spazzati via da ondate di fango. Alcuni residenti sono stati evacuati in elicottero.
Heavy rains in Cariacica in Espírito Santo, Brazil, flood several streets in the city. (AGazetaES) pic.twitter.com/EmlZTNJfpo
— Global Climate Connection (@juliusmarcus77) March 2, 2020
Più di tre milioni di persone vivono in zone ad alto rischio idro-geologico nel sud-est del Brasile, un settore che da inizio anno ha subito precipitazioni eccezionali. In alcune località colpite dalle alluvioni dei giorni scorsi si sono accumulati al suolo oltre 300 mm di pioggia nel giro di 4-5 ore. Secondo Andrea Ramos del National Meteorological Institute la regione sta “vivendo un aumento degli eventi meteorologici estremi” con un clima molto secco nella prima metà dell’estate e poi molto piovoso da metà gennaio in poi. A questa situazione si somma però anche una dilagante espansione dell’urbanizzazione con decenni di crescita incontrollata di abitazioni costruite spesso su pendii instabili e su aree ad alto rischio.
Più della metà della popolazione delle capitali dello stato della regione sud-est – San Paolo, Rio de Janeiro, Belo Horizonte e Vitoria – vive in zone pericolose per rischio frane.