Allarme oceani: il livello del mare raddoppia il ritmo di crescita negli ultimi 30 anni
Il tasso di innalzamento del livello globale dei mari è passato da 2,1 mm all'anno nel 1993 a 4,5 mm nel 2023. Secondo le proiezioni della NASA, nei prossimi 30 anni il mare potrebbe salire di altri 17 cm, con conseguenze drammatiche per le zone costiere.

Il cambiamento climatico continua a manifestare i suoi effetti più evidenti, e tra questi l’innalzamento del livello del mare rappresenta una delle minacce più concrete per milioni di persone in tutto il mondo. I dati scientifici non lasciano spazio a interpretazioni: negli ultimi tre decenni, il tasso di crescita del livello degli oceani è più che raddoppiato, passando dai 2,1 millimetri all’anno registrati nel 1993 ai 4,5 millimetri del 2023.
Un’accelerazione preoccupante
Secondo le recenti scoperte della NASA, pubblicate attraverso il nuovo strumento creato dal Sea Level Change Team, il livello medio globale del mare è aumentato di circa 10 centimetri dal 1992 ad oggi. Questo dato, già di per sé allarmante, si inserisce in un trend di lungo periodo che ha visto un incremento complessivo di oltre 20 centimetri dal 1880.
Le proiezioni per il futuro sono ancora più preoccupanti: seguendo l’attuale tendenza, la NASA prevede che il livello dei mari crescerà di altri 169 millimetri nei prossimi 30 anni. Questo significa che l’aumento previsto per i prossimi tre decenni corrisponderà a quello registrato nell’ultimo secolo, confermando un’accelerazione del fenomeno che gli scienziati attribuiscono principalmente al riscaldamento globale.
Le proiezioni dell’IPCC e i possibili scenari
Il sesto rapporto di valutazione dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), pubblicato nell’agosto 2021, ha delineato diversi scenari possibili per l’innalzamento del mare entro il 2100. Nello scenario più ottimistico (SSP1-1.9), che prevede il raggiungimento dell’obiettivo di limitare il riscaldamento a 1,5°C, si stima un aumento compreso tra 28 e 55 centimetri.
Tuttavia, negli scenari più pessimistici (SSP5-8.5), che contemplano l’instabilità delle calotte glaciali e delle scogliere di ghiaccio marine, l’IPCC avverte che un innalzamento del livello del mare superiore a 2 metri entro il 2100 “non può essere escluso”. Questa prospettiva è particolarmente allarmante considerando che il riscaldamento degli oceani è attualmente il principale motore dell’innalzamento.
Impatti sulle comunità costiere
Le conseguenze di questo fenomeno si stanno già manifestando in diverse aree del pianeta. Le regioni più colpite includono le coste del Golfo del Messico, le aree del Pacifico e le isole a bassa elevazione. In alcune di queste zone, come nelle isole Fiji, le comunità hanno già iniziato a spostarsi verso l’interno o verso altre isole, diventando di fatto i primi “rifugiati climatici” della storia moderna.
La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha aggiornato le sue proiezioni, indicando che l’aumento previsto porterà a un incremento significativo della frequenza delle inondazioni costiere, anche in assenza di eventi meteorologici estremi. Questo scenario minaccia non solo gli insediamenti umani, ma anche ecosistemi fragili e infrastrutture critiche situate nelle zone costiere.
La sfida globale
L’innalzamento del mare rappresenta una sfida globale che richiede risposte coordinate a livello internazionale. La riduzione delle emissioni di gas serra rimane la strategia principale per mitigare il fenomeno nel lungo periodo, ma è ormai chiaro che sarà necessario anche investire in misure di adattamento per proteggere le comunità costiere più vulnerabili.
Gli scienziati sottolineano che, sebbene le proiezioni fino al 2050 siano relativamente certe, oltre questa soglia le incertezze aumentano considerevolmente. Il comportamento delle calotte polari, in particolare in Groenlandia e Antartide, sarà determinante per l’entità dell’innalzamento nella seconda metà del secolo. Se la loro fusione dovesse accelerare oltre le attuali previsioni, potremmo assistere a scenari ancora più drammatici di quelli attualmente contemplati.