Balene a Manhattan: un segnale dei cambiamenti climatici
Negli ultimi anni nella New York Bight si è registrato un aumento sorprendente degli avvistamenti di megattere

Negli ultimi anni le acque intorno a Manhattan, nella New York Bight, area costiera che si estende tra il New Jersey e Long Island, hanno visto un aumento sorprendente degli avvistamenti di balene, in particolare megattere. Questo fenomeno è strettamente legato ai cambiamenti climatici che stanno alterando gli ecosistemi marini e influenzando il comportamento e le rotte migratorie di queste specie.

Il riscaldamento delle acque è un fattore determinante
Il riscaldamento delle acque al largo di New York causato dalle emissioni di gas serra, ha modificato le correnti marine e la distribuzione delle specie ittiche, come il menadeno, una preda chiave delle megattere. Con le acque più calde, il menadeno si è spostato verso nord e verso le coste, trasformando la New York Bight in una zona ricca di cibo. Il riscaldamento ha anticipato anche i cicli di riproduzione del plancton, base della catena alimentare marina, portando un’esplosione di pesci foraggio nelle acque di Manhattan, attirando le balene che si nutrono in superficie a pochi chilometri dalla skyline.

Cambiamenti nelle migrazioni delle balene
Tradizionalmente le megattere migrano verso acque tropicali in inverno per riprodursi e tornano a nord in estate per nutrirsi. Il riscaldamento globale ha allungato la stagione di alimentazione nelle acque settentrionali: le megattere ritardano la migrazione verso sud di 2-3 settimane, rimanendo più a lungo in aree come la New York Bight per sfruttare l’abbondanza di prede dovuta a primavere più tardive e a temperature marine più alte. La presenza di cibo abbondante vicino a Manhattan riduce la necessità di lunghe migrazioni, permettendo loro di risparmiare energia. Questa situazione però le espone a nuovi rischi, come collisioni con navi in una delle aree marittime più trafficate del mondo. In più l’aumento di CO2 atmosferica, assorbita dagli oceani, sta rendendo le acque più acide alterando la propagazione dei suoni sottomarini, essenziali per la comunicazione e l’orientamento delle balene. Il riscaldamento favorisce anche fioriture algali nocive che riducono l’ossigeno nell’acqua e possono avvelenare le prede. Questo fenomeno, segnalato anche nella New York Bight, le costringe a cercare zone costiere con maggiore ossigenazione, avvicinandole a Manhattan.

Sebbene l’abbondanza di cibo abbia favorito il ritorno di questi animali, il cambiamento climatico rappresenta una minaccia a lungo termine. La perdita di habitat riproduttivi nelle acque tropicali a causa dell’innalzamento del livello del mare e del riscaldamento e la diminuzione della qualità delle prede potrebbero ridurne drasticamente le popolazioni nei prossimi decenni.
New York Bight è diventato un hotspot inaspettato per le megattere
Il ritorno delle balene a Manhattan è un fenomeno affascinante ma è un diretto risultato dei cambiamenti climatici che stanno rimodellando gli oceani. Il riscaldamento delle acque, lo spostamento delle prede e le alterazioni delle migrazioni hanno reso la New York Bight un hotspot inaspettato per le megattere. Tuttavia questo ritorno è un’arma a doppio taglio: le balene prosperano temporaneamente ma il loro futuro dipende dalla nostra capacità di mitigare il riscaldamento globale. Azioni come la riduzione delle emissioni, la protezione delle aree marine e il supporto a programmi di monitoraggio sono cruciali per garantire che le balene continuino a nuotare vicino a Manhattan senza pagarne il prezzo.
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Gotham Whale, organizzazione di ricerca marina gestita da volontari, documenta cicatrici e ferite da elica sugli animali. La soluzione più semplice che prevede la deviazione delle navi o un loro rallentamento, è difficile da attuare: le 3 rotte di navigazione verso New York non lasciano spazio a deviazioni; a opporsi sono anche marinai e legislatori. Un braccio di ferro che dura da tempo, a cui si spera possa esserci una soluzione.