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Temperature estreme: qual è il costo del caldo in vite umane?

Il caldo intenso favorito dalla crisi climatica provocherà sempre più morti. La recente ed eccezionale ondata di calore che ha colpito i settori occidentali di Stati Uniti e Canada ne è l’esempio: le autorità qui stanno investigando sulla morte di circa 800 persone, probabilmente causata dalla lunga fase di caldo record che ha interessato queste zone a fine giugno. Ma anche nel recente passato abbiamo avuto esperienza di episodi eccezionalmente roventi: come dimenticare la tremenda ondata di caldo del 2003 che fece in tutta Europa circa 70 mila morti. Anche in Russia1 nel 2010 una intensa ondata di calore ha provocato direttamente o indirettamente (a causa della peggiore qualità dell’aria provocata dal fumo degli incendi forestali) circa 11 mila morti.

Le cose tenderanno a peggiorare a causa della crisi climatica: quando la temperatura globale aumenta, è più facile infatti raggiungere temperature eccezionalmente alte. E se è vero che il freddo ucciderà di meno, è anche vero che le morti causate dal caldo tenderanno inevitabilmente ad aumentare.

L’impatto delle ondate di caldo dipende molto da Paese a Paese, perché cambia la zona climatica, l’età media e le condizioni socio-economiche della popolazione, e i servizi sanitari a disposizione. Ad esempio in paesi temperati, una ondata di calore ha conseguenze principalmente sulla salute dei soggetti più a rischio. In società più anziane è probabile pensare che il numero di morti durante fase di caldo anomalo sia maggiore poiché l’età influisce molto sulla capacità di termoregolazione del corpo.

The health impacts of climate change (source: Lancet Commission, 20155)

Un nuovo studio che ha coinvolto decine di scienziati in tutto il Mondo e che è stato pubblicato su Lancet Planetary Health, ha analizzato la tendenza dei decessi provocati dal caldo e dal freddo.

Secondo lo studio ogni anno sono 5.083.173 le morti a livello globale attribuibili a temperature non ottimali: il 9,4% delle morti globali è causato dall’esposizione del corpo a temperature troppo basse e lo 0,91% a temperature troppo alte.

L’analisi sulla mortalità legata al clima è stata condotta in 750 località di 43 Paesi del Mondo in un periodo che va dal 2000 al 2019. Dallo studio emerge che in queste zone la temperatura è aumentata di 0,26°C per decennio.

Ad oggi è ancora il freddo ad uccidere di più, ma secondo l’analisi le morti provocate dal freddo sono in costante diminuzione. Al contempo le morti provocate da temperature troppo elevate stanno aumentando, e un giorno potrebbero superare quelle causate dal freddo.

Morti annuali causate dal caldo negli over 65 a livello globale. Fonte Watts et al., 2020

Quali sono le conseguenze del gran caldo sulla salute?

L’uomo ha la capacità di adattarsi al clima, ma in condizioni estreme il corpo ne risente: l’esposizione a temperature troppo elevate provoca effetti diretti come disidratazione e colpi di calore, ed effetti indiretti come un peggioramento delle malattie cardiovascolari e respiratorie, problemi al fegato o squilibri elettrolitici. Gli effetti diretti compaiono entro le 24 ore o al massimo entro 3 giorni dall’esposizione a temperature elevate6.

Con ondate di calore più frequenti ed intense, e con lo zampino dell’isola di calore urbana, il rischio aumenta nelle aree di città densamente popolate, soprattutto per chi vive in abitazioni poco adatte, e senza aria condizionata. Ma ne risentiranno anche e soprattutto le popolazioni che vivono nelle zone rurali, specie nei Paesi in via di sviluppo, dove di conseguenza diminuiranno la sicurezza alimentare e le risorse idriche. Tra le tante ripercussioni dovute all’aumento delle temperature bisogna considerare anche la perdita di produttività, la diffusione di malattie come la malaria, la malnutrizione, l’aumento della frequenza degli eventi meteo estremi e l’aumento delle malattie cardiache associate all’inquinamento da ozono.

La mortalità legata alle ondate di calore in Europa

Tra le zone a registrare più morti a causa del gran caldo c’è l’Europa orientale (con oltre 95.000 morti), mentre nelle regioni subsahariane dell’Africa si sono registrate più decessi causati dal freddo.

In Europa tra il 2000 e il 2019 su un totale di circa 836.000 morti causate dalle temperature, oltre 657.000 sono state attribuite al freddo e circa 178.700 al caldo intenso. Nell’Europa meridionale sono 130.300 le morti attribuite al freddo e oltre 36.100 quelle attribuite al caldo.

caldo londra
Foto di jplenio da Pixabay

Uno studio2 stima che, in uno scenario climatico medio-alto, nel Regno Unito ci sarà un numero crescente di morti causati dal caldo intenso, che passerà da un media di 800 persone degli anni ’90, ad una media di 2.790 nel 2050, e fino a 3.520 nel 2080. Le morti da freddo, invece, tenderanno a diminuire passando dalle oltre 80.000 degli anni ’90 alle 51.000 nel 2080. Anche in Germania3 le morti per il caldo tenderanno ad aumentare del 20%. A livello globale negli ultimi 20 anni la mortalità provocata dal caldo delle persone con più di 65 anni è quasi raddoppiata e nello stesso arco di tempo in Europa la mortalità5 è aumentata del 30%.

A livello globale si stima che la perdita di vite umane ci farà perdere un valore compreso tra i 6 e gli 88 miliardi di dollari4 (prezzo del dollaro del 1990), mentre a livello europeo il costo della mortalità legata al caldo eccessivo è stato stimato essere pari al reddito medio di 11 milioni di europei5.

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  1. Kjellstrom T, Briggs D, Freyberg C, Lemke B, Otto M, Hyatt O. Heat, Human Performance, and Occupational Health: A Key Issue for the Assessment of Global Climate Change Impacts. Annu Rev Public Health 2016; (37): 97-112.
  2. Donaldson, G.C., R.S. Kovats, W.R. Keatinge and A. McMichael, 2001: Heat-andcold-related mortality and morbidity and climate change. Health Effects of Climate Change in the UK, Department of Health, London, 70-80.
  3. Koppe, C., 2005: Gesundheitsrelevante Bewertung von thermischer Belastung unter Berücksichtigung der kurzfristigen Anpassung der Bevölkerung and die lokalen Witterungsverhältnisse [Evaluation of Health Impacts of Thermal Exposure under Consideration of Short-term Adaptation of Populations to Local Weather] (in German). Berichte des Deutschen Wetterdienstes 226, Offenbach am Main, 167 pp.
  4. IPCC Human Health; Rais Akhtar (India), Kristie L. Ebi (USA), Maria Hauengue (Mozambique), R. Sari Kovats (UK), Boris Revich (Russia), Alistair Woodward (New Zealand).
  5. Watts N, Amann M, Arnell N, Ayeb-Karlsson S, Beagley J, Belesova K et al. (2020). The 2020 report of The Lancet Countdown on health and climate change: responding to converging crises. The Lancet. 397(10269):129-170; doi:10.1016/S0140-6736(20)32290-X.
  6. WHO Regional Office for Europe, 2018

Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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