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Investire nell’adattamento climatico conviene: +1000% di ritorno

Tanti anche i benefici per l'ambiente, il clima e le comunità locali

Uno studio del World Resources Institute (WRI) dimostra in modo chiaro e inequivocabile che finanziare l’adattamento ai cambiamenti climatici non è solo urgente, ma è anche un investimento estremamente redditizio. L’analisi ha esaminato 320 progetti di adattamento e resilienza in 12 Paesi, per un totale di 133 miliardi di dollari. Il risultato? Ogni dollaro investito genera oltre 10 dollari di benefici nell’arco di dieci anni.

Nel complesso, i ritorni potenziali superano 1,4 trilioni di dollari, con un rendimento medio del 27%. Alcuni settori registrano performance ancora più impressionanti: nel campo della salute, ad esempio, gli investimenti possono portare ritorni superiori al 78%. Questo è dovuto ai vantaggi diretti nel proteggere vite umane dagli impatti climatici, come stress da calore, malaria e dengue. Anche la gestione del rischio di disastri, con sistemi di allerta precoce, si conferma un settore di altissimo valore, grazie alla protezione di vite e infrastrutture.

Secondo lo studio, gli investimenti in adattamento comprendono azioni che riducono o gestiscono i rischi fisici legati al clima: dall’agricoltura sostenibile all’ampliamento dei servizi sanitari, fino alla protezione urbana contro le alluvioni. Ma la parte sorprendente è che i benefici sociali e di sviluppo spesso superano i danni evitati dagli eventi climatici.

«Questa ricerca ha finalmente aperto gli occhi sul vero valore della resilienza – e già questo primo sguardo è impressionante», commenta Sam Mugume Koojo, co-presidente della Coalizione dei ministri delle finanze per l’azione climatica in Uganda. «È ora che i leader capiscano che l’adattamento climatico non è solo una rete di sicurezza, ma un trampolino per lo sviluppo».

Un altro dato chiave: oltre la metà dei benefici derivanti da questi investimenti si manifesta anche in assenza di disastri climatici. Infrastrutture come sistemi di irrigazione o centri di evacuazione diventano risorse quotidiane per le comunità. Le soluzioni basate sulla natura – come la tutela di bacini idrografici, zone umide e coste – offrono benefici ecologici e ricreativi continui.

«Uno degli aspetti più sorprendenti è che i progetti di adattamento climatico non pagano solo quando arriva un disastro: creano valore ogni giorno, con più posti di lavoro, salute migliore e economie locali più forti», spiega Carter Brandon, senior fellow di WRI. «È un cambio di mentalità: la resilienza non ha bisogno di un evento estremo per essere giustificata, è sviluppo intelligente».

Infine, quasi metà degli investimenti analizzati contribuisce anche a ridurre le emissioni di gas serra, dimostrando che adattamento e mitigazione possono andare a braccetto. Esempi significativi arrivano sul fronte dell’energia, ma anche da foreste, trasporti, città e agricoltura, soprattutto con progetti che sfruttano soluzioni naturali per sequestrare carbonio e migliorare gli ecosistemi.

Il WRI invita ora i governi a integrare pienamente l’adattamento climatico nelle strategie nazionali di sviluppo, riconoscendo la resilienza come un motore di opportunità economiche. Serve anche un sistema standardizzato per misurare e rendicontare i risultati degli investimenti, per aumentare trasparenza e responsabilità.

Dan Ioschpe, Climate High-Level Champion per la COP30, sottolinea: «Queste evidenze forniscono a leader e attori non statali ciò che serve per fare della COP30 un punto di svolta, mettendo la resilienza al centro delle priorità nazionali e locali e valorizzando il ruolo di tutti».


NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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