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Chiusura del NOAA 15: una perdita di dati chiave per la previsione meteorologica e la gestione delle emergenze

La chiusura del NOAA 15 ha effetti significativi sulla raccolta dati meteorologici e climatici a livello globale, influenzando previsioni, ricerca e cooperazione internazionale. L’Europa accelera verso una maggiore indipendenza scientifica.

E’ arrivata la data segnata per la chiusura del NOAA 15, satellite gestito dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), atto che rappresenta una svolta cruciale per la meteorologia e il monitoraggio climatico mondiale. Questo evento si inserisce in un contesto di tagli al bilancio e riorganizzazione delle agenzie federali statunitensi, con impatti diretti sulla qualità e la quantità dei dati disponibili per la previsione di eventi meteo estremi, lo studio del riscaldamento globale e la gestione delle emergenze ambientali.

Il ruolo del NOAA 15 nei sistemi di osservazione globale

Il NOAA 15 era uno dei principali satelliti per la raccolta di dati meteorologici e climatici in orbita polare, fornendo informazioni fondamentali su temperatureumiditàcopertura nuvolosa e livello dei mari. Questi dati erano utilizzati quotidianamente dai centri meteorologici di tutto il mondo per migliorare la precisione delle previsioni del tempo e supportare la ricerca sul cambiamento climatico. La chiusura di questa piattaforma riduce la disponibilità di osservazioni in tempo reale, rendendo più difficile anticipare fenomeni atmosferici estremi come uragani, ondate di calore e precipitazioni intense.

La sospensione delle attività del NOAA 15 comporta una perdita di dati chiave per la previsione meteorologica ad alta affidabilità. In particolare, vengono a mancare informazioni critiche per la gestione delle emergenze in caso di catastrofi naturali, come tempeste, uragani e inondazioni. Gli operatori dei centri di allerta e le agenzie di protezione civile devono ora affidarsi a un numero inferiore di satelliti operativi, aumentando il rischio di errori e ritardi nelle allerte. La carenza di dati può inoltre compromettere la capacità di monitorare il riscaldamento globale e i cambiamenti nei livelli dei mari.

Effetti sulla cooperazione internazionale e risposta europea

L’Europa, tradizionalmente beneficiaria dei dati prodotti dal NOAA per l’osservazione della Terra, si trova ora a dover rafforzare la propria autonomia scientifica. I recenti tagli al bilancio e la chiusura del NOAA 15 spingono i paesi europei a investire in nuovi satelliti meteorologici e a potenziare i propri sistemi di raccolta dati. Si registra inoltre un crescente interesse nell’assunzione di scienziati statunitensi colpiti dalla riorganizzazione delle agenzie, favorendo uno scambio di competenze e una maggiore resilienza nella ricerca scientifica europea.

L’assenza del NOAA 15 incide direttamente sulla continuità delle serie storiche di dati climatici, fondamentali per analizzare le tendenze del riscaldamento globale e valutare l’evoluzione degli eventi estremi. La comunità scientifica internazionale dovrà affrontare nuove sfide per colmare questo vuoto, incrementando la collaborazione tra enti di ricerca e sviluppando tecnologie innovative per la rilevazione atmosferica. In questo scenario, la qualità delle previsioni meteo e la capacità di risposta alle emergenze restano priorità assolute.

Elisabetta Ruffolo

Elisabetta Ruffolo (Milano, 1989) produttrice Tv e Giornalista. Approda a Meteo Expert nel 2016 dove si occupa di coordinare le attività di divulgazione scientifica in ambito televisivo e radiofonico sulle reti Mediaset. Laureata in Public Management presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano. Ha frequentato l’Alta scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il Master in Comunicazione e gestione della sostenibilità.

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