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Nature credits: la Commissione Europea lancia il nuovo mercato per la biodiversità

La Commissione Europea prepara un mercato di nature credits per incentivare la tutela della biodiversità, ma esperti e ONG segnalano scarsa domanda e rischi di greenwashing. L’iniziativa si ispira al successo del sistema ETS per le emissioni di carbonio.

La Commissione Europea sta progettando il lancio di un innovativo mercato per i nature credits, strumenti finanziari pensati per premiare azioni concrete a favore della biodiversità e degli ecosistemi. L’annuncio è stato confermato dalla Commissaria UE all’Ambiente, Jessika Roswall, durante il Global Solutions Summit 2025 a Berlino, sottolineando l’impegno di Bruxelles a collaborare con agricoltori, imprese, società civile, banche e istituzioni internazionali per creare un quadro di incentivi simile a quello già esistente per il mercato ETS delle emissioni di carbonio.

Cos’è il mercato dei nature credits e perché nasce

Il nuovo mercato dei nature credits mira a monetizzare i benefici derivanti dalla protezione e dal ripristino della natura. In pratica, aziende e privati potranno acquistare crediti per finanziare progetti di restauro degli habitat, tutela di specie a rischio o ripristino di ecosistemi degradati. L’obiettivo è mobilitare investimenti privati per colmare il gap finanziario necessario a raggiungere i target UE di conservazione della biodiversità, come la protezione del 30% delle aree terrestri e marine entro il 2030.

Le opportunità e le sfide del nuovo strumento

La Commissione punta a replicare il successo del sistema ETS per le emissioni di CO2, aprendo la strada a un mercato che valorizzi economicamente il capitale naturale e i servizi ecosistemici. Tuttavia, secondo esperti e ONG, il mercato dei nature credits è ancora agli inizi: la domanda è attualmente quasi inesistente e il rischio di greenwashing elevato, con il pericolo che alcune aziende utilizzino i crediti solo per migliorare la propria immagine senza reali benefici per la biodiversità.

Le posizioni di esperti e società civile

Diversi osservatori sottolineano la necessità di regole rigorose per garantire l’addizionalità dei progetti finanziati, la trasparenza e l’integrità del sistema. Secondo la Commissione Europea, la collaborazione con tutte le parti interessate sarà fondamentale per evitare le criticità già emerse nei mercati di carbon credits. Anche il Comitato delle Regioni UE sta lavorando su un quadro di certificazione per i nature credits, coinvolgendo autorità locali e regionali nella gestione e sviluppo di questi strumenti.

Prospettive future e impatto sul clima

Il mercato dei nature credits rappresenta una potenziale rivoluzione per la finanza sostenibile e la lotta contro la perdita di biodiversità. Se ben regolato, potrà contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal Europeo e della Nature Restoration Regulation, rafforzando la resilienza degli ecosistemi europei e promuovendo investimenti in soluzioni basate sulla natura. La sfida ora è trasformare questa visione in un mercato credibile, efficace e trasparente, capace di attrarre capitali e generare benefici reali per la natura e il clima.

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